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Jackson Pollock a Firenze

La furia di Pollock, pensando a Michelangelo

A Palazzo Vecchio una mostra del maestro dell’Espressionismo Astratto mette in luce quanto l'artista americano fu suggestionato dall’impetuoso tratto del Buonarroti

Jackson Pollock. La figura della furia
www.pollockfirenze.it
Senza titolo, 1937-1939
In occasione del 450° anniversario della morte di Michelangelo la città di Firenze rende omaggio a Jackson Pollock (1912 -1956), uno dei grandi protagonisti dell’arte mondiale del XX secolo, accostando idealmente l’opera dell’artefice americano a quella di un altro titano dell’arte universale, Michelangelo per l’appunto. Il titolo della mostra Jackson Pollock. La figura della furia, vuole essere un riferimento allo stesso Pollock, alla sua figura nell’atto di dipingere le tele girandogli intorno, pervaso da impeto passionale e da un furore dinamico come in un rituale sciamanico. Curato da Sergio Risaliti e Francesca Campana Comparini il percorso espositivo presenta oltre a sei cruciali disegni, eccezionalmente prestati dal Metropolitan Museum di New York e per la prima volta esposti in Italia, alcuni dipinti e incisioni di Pollock concessi da musei internazionali e collezioni private.

Perché andare
La mostra lega concettualmente due artisti, apparentemente diversi fra loro, facendo emergere l’impulso irrefrenabile dell’atto creativo che accomuna la loro arte nonostante i quattrocento anni che li separano. Da un lato ritroviamo Pollock, uno degli inventori dell'Espressionismo Astratto che crea un nuovo tessuto di segni, disgregando il mondo figurativo tradizionale, dall’altro Michelangelo con quella dinamica bellezza, fatta di parti non-finite e di forze contrapposte. Ma è comunque la “furia” della figura creata da Michelangelo che si traspone successivamente in Pollock nell’atto di creare una nuova rappresentazione della realtà attraverso l’astrattismo. Ricordiamo che il padre dell'Espressionismo Astratto aveva avuto occasione di conoscere alcuni capolavori del Rinascimento italiano durante il suo apprendistato presso Thomas Hart Benton. Grande ammiratore di Michelangelo, Benton sottoponeva allo studio dei suoi allievi le opere del maestro del Rinascimento affinché apprendessero la resa delle forme del corpo umano.

Da non perdere
Fra gli importanti prestiti della Pollock Krasner Foundation, in mostra segnaliamo una serie di straordinarie opere grafiche: due del secondo lustro degli anni Quaranta, dove i tratti dello stile di Pollock iniziano a definirsi in modo più maturo nel realizzare figure e segni destrutturanti la stessa composizione che animano - andando talvolta a creare quasi serrate ragnatele di tratti - e dove riferimenti a Michelangelo, in particolare in una delle incisioni con grovigli di segni di figure, sembrano ricondurre a quello di corpi della Battaglia dei centauri del Buonarroti. Altrettanto significative le altre due opere grafiche degli anni Cinquanta, in cui, a seguire i più celebri drip painting, torna a farsi urgente la necessità di confronto tra l’azione espressiva e la comunicazione figurativa di volti e anatomie, simili a maschere o sculture frammentate, non più coperte dal diluvio di segni e sgocciolature. Infine, di notevole fascino, il dipinto Composition with Black Pouring di collezione Olnick-Spanu che Jackson Pollock teneva nel proprio studio con particolare affezione.

Jackson Pollock. La figura della furia
Fino al 27  luglio 2014
Luogo: Palazzo Vecchio, Firenze
Info: +39 055 2768325
Sito: www.pollockfirenze.it
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