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Simbolismo, mostra, Milano

Il Simbolismo a Milano: sulla scia dei “Fiori del Male”

A Palazzo Reale l'appuntamento è con la produzione artistica del Simbolismo, il movimento che rifiutava la realtà in favore del recupero della dimensione onirica

La Sirena
© Studio Gonella 2007 - GAM Torino, su concessione della Fondazione Torino Musei 
Giulio Aristide Sartorio – La sirena, 1893
S'intitola "Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra" la prima grande mostra di Palazzo Reale del 2016 che mette per la prima volta a confronto i simbolisti italiani con quelli stranieri grazie a circa un centinaio di dipinti, oltre alla scultura e una eccezionale selezione di grafica, che rappresenta uno dei versanti più interessanti della produzione artistica del Simbolismo. Il movimento del Simbolismo è  al tempo stesso, un momento di chiusura al progresso e di apertura per affermare una modernità che, sulla scia della poesia di Baudelaire, fa della resistenza al moderno il proprio segno di riconoscimento. Emblema della caduta e del fallimento, “I fiori del male” sono il punto di partenza di un momento culturale che si definisce attraverso la negazione, il rifiuto del reale ridotto alla semplice percezione intuitiva e il rifiuto dell’accademismo. Dal punto di vista figurativo, si avvia quindi un recupero delle immagini di quel ‘paradiso perduto’ identificato nella pittura dei primitivi italiani e, in generale, dei miti originari. Ne deriva così il recupero della dimensione onirica, del mondo eroico della mitologia, di temi scabrosi come l’amore erotico, la morte e il peccato.
 
Perchè andare
Il percorso espositivo curato da Fernando Mazzocca e Claudia Zevi in collaborazione con Michel
Draguet, presenta per la prima volta in Italia alcuni tra i più significativi capolavori del Simbolismo europe. In mostra alcune delle icone dell’idea simbolista del mondo come “Carezze” la straordinaria donna/ghepardo di Fernad Khnopff,  la testa di Orfeo galleggiante sull’acqua di Jean Delville, l’enorme opera di Ferdinand Hodler,“l’Eletto” e “Il silenzio della foresta” di Arnold Böcklin.  Una delle 18 sezioni più scenografiche della mostra sono le sale dedicate alla Biennale del 1907, con  una straordinaria vetrina di confronto tra l’arte italiana più evoluta, cresciuta anche dal confronto con le grandi mostre della Secessione di Berlino e di Vienna. Giulio Aristide Sartorio è presente con l'imponente ciclo pittorico “Il poema della vita umana”, realizzato proprio per la Biennale, mentre le interpretazioni dell’amore di Giovanni Segantini, l’immaginario divisionista di Gaetano Previati e la magia della decorazione di Galileo Chini renderanno conto, dell’importanza del movimento simbolista in Italia, permettendo così di riscoprire nomi meno conosciuti come Luigi Bonazza, seguace italiano di Klimt, Leo Putz, Giorgio Kienerk e gli scultori Leonardo Bistolfi e Amleto Cataldi.
 
Da non perdere
La mostra, oltre a permettere un approfondito e aggiornato studio del periodo, ha reso possibile il restauro, la pulitura e la manutenzione di oltre dieci opere provenienti da Ca’ Pesaro di Venezia, dell’Autoritratto di Arnold Böcklin, della Galleria degli Uffizi di Firenze e delle cornici de “L’Eroica” di Gaetano Previati, dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra, e del polittico di Giulio Aristide Sartorio, “Le Vergini Savie” e “Le Vergini Stolte”, di proprietà della Galleria Comunale d’Arte Moderna di Roma.
 
Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra
Fino al 5 giugno 2016
Luogo: Palazzo Reale, Milano 
Info: 02 54914 
Sito: www.mostrasimbolismo.it
 
 
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