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Torino, mostra, Boltanski

A Torino l'arte concettuale di Christian Boltanski

Uno dei grandi interpreti della contemporaneità espone per la prima volta alla Fondazione Mertz con un progetto che vuole far riflettere sul flusso del tempo

Christian Boltanski
Ufficio Stampa Fondazione Mertz
Christian Boltanski - Dopo
S'intitola “Dopo” la prima personale torinese dell'artista francese Christian Boltanski che rimarrà aperta al pubblico fino al 31 gennaio 2016 negli spazi della Fondazione Merz di Torino. In realtà si tratta di un progetto site-specific inedito pensato in relazione alla storia sociale e culturale della città concepito come un’istallazione totale che si sviluppa negli spazi della Fondazione. Un unico racconto corale, insomma, capace di parlare alla memoria collettiva ed individuale, inanellare passato e presente, sollecitare promesse disattese, ricongiungere la Storia alla vita di ciascuno.

Perché andare
Il percorso espositivo a cura di Claudia Gioia si apre con circa 200 grandi fotografie, stampate su tessuto, sospese al soffitto e in movimento nello spazio della Fondazione. I volti e le immagini di piccole quotidianità arrivano dall'archivio personale di Boltanski che negli anni ha raccolto storie concentrate in sguardi, ritratti e scatti. Il moto continuo impresso alle immagini sospese nel vuoto e? un invito a lasciarsi andare al flusso del tempo e della memoria. Le foto girano proprio come i fatti della vita, si può decidere di inseguirle con lo sguardo o muoversi dietro loro, ma poi alla fine bisogna lasciarle andare e pensare al ‘dopo’.

Da non perdere
In mostra sequenze rapide, flashback di vita prima giovane e poi adulta insistono anche con il volto di Boltanski (Entre Temps) le cui foto si prestano al gioco del tempo che passa trasformando e assottigliando i ricordi fino a renderli ombre. “Ombre” che a sorpresa appaiono in mostra come figure esili e tremule si allungano sulle pareti, evocando presenze tra il sogno e la realtà, in un gioco dove l’aspetto ludico si combina con la componente dell’inquietudine, dell’illusione e dell’inganno.  Un applauso liberatorio, con il video “Clapping Hands”, sottolinea il passaggio dello spettatore prima di scendere al piano inferiore della Fondazione. E? l'omaggio che Christian Boltanski ha voluto fare al lavoro di Mario Merz e alla capacità di essere presenti al proprio tempo coltivandolo e rendendolo fecondo anche per chi viene dopo. Infine scatole di cartone ricoperte di cellophane e impilate l’una sull’altra formano costruzioni di dimensioni differenti e prendono possesso dello spazio.

Christian Boltanski. Dopo
Fino al 31 gennaio 2016
Luogo: Fondazione Merz, Torino
Info:011.19719437
Sito:www.fondazionemerz.org

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