Cerca nel sito
Mostre Milano collettiva Il delitto quasi perfetto

A Milano il delitto quasi perfetto

Al PAC un'originale collettiva di oltre quaranta artisti rompe gli schemi e crea un legame tra arte ed estetica del crimine

Dan Attoe
Civita
Dan Attoe - Cedars on the Back Road, 2013
Le sale del Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano si trasformano in una scena del crimine “quasi” perfetta, con una collettiva di artisti, italiani e internazionali, che rompendo gli schemi creano un legame tra l’arte e l’estetica del crimine. Si tratta di “Il Delitto Quasi Perfetto”, mostra curata da Cristina Ricupero che arriva in Italia dopo la prima tappa al Witte de With Center for Contemporary Art di Rotterdam. Sebbene il legame tra arte e crimine possa essere ricondotto a tempi antichi, il primo a teorizzarlo esplicitamente fu Thomas De Quincey nel suo saggio “On Murder Considered As One Of The Fine Arts” (1827). Il Novecento vide poi crescere il ruolo dell’immagine fotografica sia nello sviluppo della criminologia sia nel sensazionalismo tipico dei tabloid, entrambi fenomeni che hanno reso popolare il genere del giallo. Il cinema divenne presto il mezzo perfetto per catturare il fascino discutibile della violenza e trasformarlo in immagini piacevoli. Così, seguendo l’ironico invito di De Quincy ad analizzare il delitto da un punto di vista estetico, la mostra invoca gli spiriti dell’arte visiva, dell’architettura, del cinema, della criminologia e del moderno genere giallo, trasformando le sale del PAC in una scena del crimine “quasi” perfetta.
 
Perché andare
La mostra mette a confronto oltre 40 artisti, italiani e internazionali, che hanno collegato arte ed estetica del crimine, attraverso una selezione di opere spesso provocatorie e l’incursione in diversi linguaggi artistici. Progetti realizzati negli ultimi decenni e lavori più recenti, accanto ad un insieme di oggetti sorprendenti , sono immersi in modo inusuale nell’allestimento, studiato per guidare il visitatore attraverso un percorso tematico che procede per capitoli. Alcune delle opere in mostra riflettono l’ossessiva curiosità e l’attitudine all’interpretazione tipica del detective, altre la narcisistica identificazione con il colpevole, altre ancora il feticistico piacere dello spettatore. Alcuni progetti affrontano i temi dell’autenticità e della frode , considerati tipicamente “crimini dell’arte”; altri giocano con il ruolo dell’artista come soggetto sovversivo ai margini della società o mettono in discussione il ruolo della legge e i concetti di ordine e trasgressione.

Da non perdere
Oltre ad alcuni lavori già presenti al Witte de With, la mostra al PAC si arricchisce di nuove opere di artisti italiani. È il caso di Maurizio Cattelan, che ha realizzato un bouquet di fazzoletti di stoffa per asciugare idealmente le lacrime versate per le vittime dell’attentato che il 27 luglio 1993 distrusse il PAC provocando la morte di quattro persone. Un’installazione di grande formato dell’artista Luca Vitone ricorda, come un epitaffio, i 959 membri della loggia P2 in un ironico quanto amaro riferimento ad un capitolo confuso della storia della nostra democrazia. Mario Milizia riproduce invece minuziosamente i dettagli delle immagini di cronaca giudiziaria riferite a ritrovamenti e vendite illegali di reperti archeologici, mentre il progetto Corpi di Reato, realizzato da Tommaso Bonaventura, Alessandro Imbriaco e Fabio Severo, compone un'archeologia visiva dei fenomeni mafiosi nell'Italia contemporanea.

Il delitto quasi perfetto
Fino al 7 settembre 2014
Luogo: Pac Padiglione d'Arte Contemporanea, Milano
Info : +39 02 8844 6359
Sito: www.pacmilano.it


Altre mostre a Milano
ROTELLA A PALAZZO REALE
IL CICLO DEGLI ARHAT DI MURAKAMI

Saperne di più su LA MOSTRA DEL GIORNO
Correlati per regione Lombardia
Seguici su:
Le Offerte della Settimana
Altri luoghi da visitare
Chi siamo | Privacy | Cookie policy | Copyright © 2019 GEDI Digital S.r.l. Tutti i diritti riservati