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Palermo, capitale italiana del frastuono

Tante le bellezze artistiche e architettoniche del suo centro storico. Ma una pecca c'è! 

Palermo
©iStockphoto
Piazza San Domenico e della Chiesa, Palermo
PERCHE’ SE NE PARLA Palermo è la capitale italiana del rumore: la rilevazione condotta da Amplifon nelle strade di 20 centri urbani della Penisola ha messo sul podio anche Firenze con 88,6 dB e Torino (86,8), seguite da Milano (86,4), Roma (86), Bologna (85) e Napoli (84,7), che superano o sfiorano la soglia di guarda Oms degli 85 dB. Le strade relativamente più silenziose si trovano invece a Catanzaro (75 dB), Bari (75,2) e Potenza (75,6). 
 
Gli abitanti della Penisola sono i più 'assordati' del Vecchio continente (49,4% contro una media del 42,9%), esposti a un frastuono da traffico che vale in media 82,2 decibel (dB),  con un picco massimo di 92,6 dB a Palermo: qui, nella fascia oraria compresa tra le 12 e le 14, si arriva a superare la soglia critica fissata dall'OMS (90 dB). Il primato nazionale è conteso solo dalla Francia (49,1% di esposti), mentre la 'maglia rosa' del silenzio va ai Paesi Bassi (33,7%).
 
PERCHE’ ANDARCI Fondata dai Fenici nel 734 a.C., in epoca antica conquistata da Romani, Bizantini e Normanni, la sua lunga storia e il succedersi di numerose civiltà e popoli conferiscono a Palermo il suo attuale immenso patrimonio artistico e architettonico, che spazia dai resti delle mura puniche alle ville in stile liberty, passando dalle residenze e dai luoghi di culto in stile bizantino e arabo-normanno, alle architetture gotiche e basiliche barocche, ai teatri neoclassici e ai palazzi razionalisti. 
 
DA NON PERDERE Il maggior numero di monumenti si trova nel suo centro storico: ville storiche, torri d'avvistamento, tonnare, antiche chiese e palazzi nobiliari. Le residenze arabo-normanne, la cattedrale e altre chiese, insieme al duomo di Monreale e a quello di Cefalù, sono state inserite nella lista Unesco. Da non perdere, al suo interno, il Palazzo dei Normanni con la Cappella Palatina, la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, la Cattedrale, la Zisa e il Ponte dell'Ammiraglio. Non appartenenti al Patrimonio dell'Umanità, la Cuba Soprana, inglobata dalla settecentesca Villa di Napoli, la Cappella di S.Maria l’Incoronata e i Bagni di Cefalà Diana.
 
PERCHE’ NON ANDARCI Tra le strade più intasate, a livello di traffico, c'è viale della Regione Siciliana: secondo una ricerca del 2010, è bloccata da ingorghi per ben 12 ore al giorno, compresi il sabato e la domenica. Non solo. Uno dei principali problemi della città è la criminalità organizzata: secondo il Dipartimento della pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, Palermo è tra i primi posti in Italia per numero di scippi e di rapine, soprattutto ai danni dei turisti.
 
COSA NON COMPRARE Lavori in pietra lavica, ceramica, cotto siciliano, legno e terracotta: la produzione artigianale qui dà parecchie soddisfazioni. Cercate di evitare, però, le banalità: no al sole e ai piatti con il "best of", no anche alle calamite in tema "Il Padrino" e ai carretti siciliani pieni di piume. Perché sarà pure un "ricordino", ma deve essere di buon gusto. 
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