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Kenya Africa Storia Archeologia

Kenya, i primi artigiani nacquero qui, 67mila anni fa 

In una caverna del sito archeologico di Panga ya Saidi interessanti scoperte risalenti all'Età della Pietra

Kenya, Africa, grotta
©iStockphoto
Kenya, Africa, grotta
PERCHE' SE NE PARLA 
Ritrovati in una caverna sulla costa del Kenya, quella di Panga ya Saidi, antiche incisioni risalenti a 67mila anni fa. Gli utensili in questione risalgono in quel periodo storico a cavallo tra la Età della Pietra media (il Mesolitico) e l'Età del Ferro. Si tratta di vere e proprie innovazioni tecnologiche e culturali. In particolare, monili ricavati da ostriche e conchiglie e strumenti appuntiti ricavati da ossa. Tutti oggetti che testimoniano un graduale cambiamento nel lavorare la pietra e altri materiali. "La scoperta cambierà di certo la percezione dei paleontologi", spiega Nicole Boivin, direttrice del Dipartimento di Archeologia dell'Istituto Max Planck. Tali ritrovamenti, infatti, "minano l'ipotesi sull'utilizzo delle coste come una sorta di autostrada per incanalare gli esseri umani migranti fuori dall'Africa", conclude il co-autore della ricerca Michael Petraglia.
 
PERCHE’ ANDARCI 
Il Kenya è un'incredibile nazione dell'Africa orientale, una delle destinazioni più belle al mondo per gli amanti della natura. Comprende savane, zone lacustri, la suggestiva Rift Valley e tante aree da scoprire, con animali selvaggi come leoni, elefanti e rinoceronti. Dalla capitale Nairobi è possibile partire per i safari che attraversano la riserva Maasai Mara, famosa per le migrazioni di gnu, e il Parco Nazionale Amboseli, da dove ammirare il Kilimangiaro, alto 5895 m. Nairobi è anche la sede del National Museum e dell'itinerante mercato masai. Tra gli altri luoghi da scoprire, la barriera corallina del Parco Nazionale marino di Watamu, il monte Kenya, alto 5199 m, il Parco Nazionale del Lago Nakuru con i suoi fenicotteri, l'isola di Lamu, con le sue tipiche barche locali, i sambuchi.
 
DA NON PERDERE  
Panga ya Saidi è un sito archeologico risalente all'Età della Pietra e consiste in un grande sistema di grotte calcaree i cui soffitti sono parzialmente crollati. La cosiddetta camera principale copre un'area di circa 100 metri quadrati e si trova a circa 15 chilometri nell'entroterra dall'Oceano Indiano negli altopiani Dzitsoni del mosaico forestale costiero di Zanzibar-Inhambane. Finora i reperti in pietra, oltre 30mila, che sono stati recuperati finora risalgono a circa 78mila anni fa. Scoperte anche ossa lavorate, 17 frammenti di ocra, dozzine di ostriche, uova e perle di Conus. 
 
PERCHE’ NON ANDARCI 
Nei principali centri urbani il livello della criminalità comune è particolarmente elevato. Non sono rare aggressioni a mano armata, senza discriminazione tra autoctoni e stranieri. Nel Paese permane elevata la minaccia terroristica di matrice islamica. Sono attive in Kenya formazioni terroristiche che pongono seri rischi alla sicurezza soprattutto nelle zone di Mombasa, lungo la fascia costiera e le Contee di Mandera, Garissa, Wajir, Lamu e Tana River. 
 
COSA NON COMPRARE 
Bellissime le sculture in legno che raffigurano uccelli, giraffe e ippopotami: splendidi anche tessuti, magliette, collane e mantelli. Proprio come da immaginario collettivo. Peccato che molte di queste cose vengano da tutt'altra parte dell'Africa, ad esempio da Marrakech: se potete, fate attenzione alle provenienze. 
 
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