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Campania Pozzuoli vulcano

Campi Flegrei, il supervulcano può tornare ad eruttare 

Quello attorno a Pozzuoli è un parco unico al mondo. Uno spazio di circa 8 mila ettari, in cui convivono mito e storia, bellezza e natura.

campi flegrei
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PERCHE' SE NE PARLA 
Continua la preoccupazione per il supervulcano dei Campi Flegrei. Un gruppo di ricercatori  avrebbe scoperto il luogo dove si potrebbe trovare la sua “zona calda”. Sarebbero almeno due le camere magmatiche al di sotto della caldera: una tra gli 8 e i 9 chilometri di profondità, e questa potrebbe aver alimentato le eruzioni storicamente più rilevanti, quelle di 39mila e di 15mila anni fa. E ce n'è un'altra più superficiale, a soli 3 chilometri. Il vulcano, che potrebbe tornare ad eruttare ed è attualmente nello stato di “allerta giallo”, per i movimenti del suolo che si sono verificati negli ultimi anni e che sono stati provocati soprattutto dal movimento di fluidi.
 
PERCHE' ANDARCI 
Quello dei Campi Flegrei è un parco unico al mondo. Uno spazio di circa 8 mila ettari, in cui convivono mito e storia, bellezza e natura. Questo comprende numerose zone dell’area che va da Cuma a Posillipo, legate dalla comune natura vulcanica. Rientrano in questa zona la Solfatara, i siti archeologici di Pozzuoli, Cuma e Baia, i laghi di Averno, Lucrino e Fusaro, le oasi naturalistiche del Cratere degli Astroni, del Monte Nuovo e del Monte Gauro, il Parco Sommerso di Baia e quello della Gaiola.
 
DA NON PERDERE 
Città antica e affascinante, in epoca romana Pozzuoli è stato porto fiorente, crocevia di traffici mercantili nel mediterraneo, soprattutto dall'Oriente verso Roma. Testimonianza delle sue vivaci attività commerciali è l'imponente Macellum detto Tempio di  Serapide (I-Il d.C.), così chiamato per il ritrovamento di una statua della divinità egiziana. Si ricordano anche l'Anfiteatro Flavio e il Rione Terra, ma tutta l'area flegrea è piena di testimonianze di lussuose ville e impianti termali. 
 
PERCHE’ NON ANDARCI 
Sarebbe inutile sottolinearlo, ma occorre prestare moltissima attenzione in un'area vulcanica. E il recente fatto di cronaca, quello della famiglia precipitata nel cratere della solfatara per aver soccorso il bambino che aveva oltrepassato una zona interdetta, parla chiaramente. Un'escursione da evitare, insomma, se non si ha la possibilità di avere tutto sotto controllo.
 
COSA NON COMPRARE 
In vendita piatti in ceramica e piccole ricostruzioni dei siti archeologici locali. Meglio però buttarsi sui prodotti autoctoni, come i vini. Il bianco più famoso è la falanghina, mentre quello rosso  è il "piedirosso" o "per e' palummo".
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