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Umbria. Assisi

La quiete di Assisi

Parlare di Assisi vuol dire raccontare di Francesco e Chiara, le due figure della spiritualità cristiana che qui compirono la propria opera trovando la pace eterna. E che sia un luogo di pace è la natura a ricordarcelo, quella fitta e rigogliosa del Parco del Subasio.

Assisi
©CECILIA MARTINO
Inserita interamente nel Parco Regionale del Subasio, o Parco mistico per i tanti ricordi francescani, a 424 metri sul livello del mare, Assisi è una città che dà pace a chi la visita tenendo in serbo i ricordi della miracolosa vita del Poverello d’Assisi, la figura più importante legata al nome della città umbra.

Qui si diffuse nel XIII secolo il movimento francescano, fondamentale perno della religiosità medievale insieme a quello domenicano, e qui si svolge interamente la vicenda umana e spirituale di Francesco e della sua contemporanea Chiara. Da quando i corpi dei due santi furono ritrovati, rispettivamente nel 1818 e nel 1850, Assisi divenne meta di pellegrini e intellettuali. Oggi è una delle più visitate città umbre.

Dei luoghi francescani, il più spettacolare, noto e frequentato è senz’altro la magnifica Basilica di San Francesco, costituita da due chiese sovrapposte: la inferiore (1228-1230) e la superiore (1230-1253), da una cripta (1822-1824) che custodisce la tomba del Santo, e dal chiostro di Sisto IV.

La piazza a cui si accede alla Basilica inferiore è circondata da portici del 1474. Spicca il bel portale gotico, gemino, sormontato da tre rosoni, della seconda metà del XIII secolo. L’interno a forma di tau, era originariamente a una sola navata, ma alla fine del XIII secolo vennero aperte le cappelle laterali. In questa chiesa, l’antico luogo dell’accoglienza dei pellegrini, nacque la grande pittura italiana. Qui si trovano gli affreschi di Giotto che raffigurano la vita di Gesù, Cimabue, Lorenzetti e del Maestro di San Francesco.

La Basilica superiore, con la facciata a capanna impreziosita da un portale gotico binato e uno splendido rosone, ha l’interno gotico, a una sola navata, illuminato da grandi vetrate. E’ il prototipo delle chiese francescane. Gli affreschi di questa chiesa sono ancora più noti per il ciclo giottesco nel registro inferiore della navata, composto da 28 riquadri che illustrano episodi della vita di San Francesco. Nel presbiterio spiccano, anche se quasi totalmente ossidati, gli affreschi di Cimabue, tra cui la bellissima Crocifissione.

L’esplosione di colori e forme artistiche scaturite dalla genialità dei più grandi maestri della pittura italiana, lascia estasiati in un impatto visivo senza paragoni. E’ difficile visitare la Basilica in solitudine dal momento che è sempre invasa da gruppi di turisti e pellegrini. Ma a ricordarci che il luogo è innanzi tutto un tempio della preghiera in cui riposa il Santo, sono i continui richiami al silenzio del guardiano e l’assoluto divieto di scattare fotografie o fare riprese.

Per assaporare da vicino la particolare intimità con cui Francesco sposò la natura, bisogna spostarsi dal centro della città, prendendo la strada E45, e arrivare nei luoghi della preghiera, della meditazione, della sofferenza e della gioia, come l’Eremo delle Carceri, oasi di pace e di silenzio nella selva del Subasio, S. Damiano, il santuario francescano sorto dove Francesco udì la voce di Cristo e dettò “Il cantico delle Creature”, il Santuario di Rivotorto dove si custodisce il “Tugurio” di S. Francesco, in ricordo della prima comunità francescana.

Menzione a parte merita Santa Maria degli Angeli, grandiosa basilica cinquecentesca sormontata da una bellissima cupola. Vi sono racchiuse la Porziuncola (nucleo del primo convento francescano e dove nel 1211 S. Chiara ebbe da S. Francesco il saio) e la Cappella del Transito dove Francesco morì il 3 ottobre 1226. Dalla Basilica si può accedere al famoso Roseto senza spine e alla Cappella delle Rose.

Il cuore di Assisi è la Piazza del comune, dominata dal Tempio romano (I sec. a.C. ) detto della Minerva, con a fianco la Torre del Popolo unita al Palazzo del Capitano del Popolo. Si consiglia una sosta al civico 34 della piazza, dove si trova “La bottega dei sapori”, un concentrato di specialità locali di prima mano. Assisi si gira completamente a piedi e non è difficile trovare, nell’invasione di negozietti “turistici” che vendono tau e statuette di frati francescani, qualcosa di autenticamente genuino, specie dal lato gastronomico.

Dalla piazza procedendo per corso Mazzini si arriva alla Basilica di Santa Chiara, eretta fra il 1257 e il 1265, secondo il modello francescano, con facciata a capanna e una sola navata. All’interno si trova il famoso crocefisso che parlò a san Francesco, oltre a notevoli affreschi trecenteschi. Sempre dalla piazza, prendendo sulla sinistra via San Rufino, si arriva alla omonima Cattedrale uno dei capolvaori del romanico umbro al cui interno si trova il fonte dove furono battezzati S. Francesco e S. Chiara.
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