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Il Limoncello sorrento

Sorrento: mare, sole e limoncello

Da un’antica ricetta di famiglia del 1890 deriva il liquore più tipico di tutta la Costiera Amalfitana

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©Thinkstock
Due variopinti bicchieri di limoncello
Tra Capri, Sorrento e Amalfi il Limoncello fa "discutere" sul luogo delle sue origini ma mette tutti d'accordo con il suo sapore unico e inebriante di cui i limoni di Sorrento sono i gustosi artefici. Assaggiarlo nelle località che lo hanno reso famoso in tutto il mondo rappresenta una ghiotta occasione per concedersi un viaggio all'insegna delle bellezze della natura, della storia e della tradizione enogastronomica del nostro Paese.

LA TRADIZIONE Il Limoncello, l'inebriante liquore campano ottenuto mediante l'infusione della scorza dei limoni di Sorrento, è uno dei baluardi della tradizione enogastronomica italiana nel mondo. Sono sempre di più i Paesi, infatti, che commercializzano questo gustoso digestivo, ma a fronte di un apprezzamento universalmente riconosciuto, non altrettanto univoca appare l'interpretazione delle sue origini. Nell'arco di pochi chilometri, infatti, sono ben tre le località illustri a contendersi la paternità della bevanda. Se a Capri si racconta che fu in un piccola pensione locale che il Limoncello vide la luce agli inizi dello scorso secolo, a Sorrento ribattono che in quello stesso periodo ogni grande famiglia della città offrisse il liquore di limoni ai propri ospiti illustri. Ad Amalfi, poi, si sostiene che le origini del Limoncello siano antiche più o meno quanto quelle degli stessi limoni. Sono anni che la rivendicazione dell'invenzione rimbalza di contendente in contendente e le storie e gli aneddoti nel corso del tempo si sono moltiplicati, basti pensare che girano racconti che collocherebbero la creazione del liquore in un convento monastico, per rinfrancare i frati tra una sessione di preghiera ed un altra, mentre altri attribuirebbero i meriti della sua realizzazione ai pescatori e ai contadini che, all'epoca delle incursioni dei Saraceni, lo consumavano al mattino per combattere il freddo. Forse la certezza di dove sia effettivamente nata la ricetta del Limoncello non la si avrà mai, ma tutto questo accoramento nel volersela attribuire dimostra quanto importante e rappresentativo questo digestivo sia diventato per la tradizione locale.

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LA DENOMINAZIONE
Se la questione della nascita del Limoncello si è rivelata assai controversa, di ben più semplice risoluzione appare, invece, quella legata al suo nome. E' stato, infatti, un discendente della proprietaria della famosa pensione Caprese dove si serviva il liquore di limoni all'inizio del XX secolo, che ne 1988 registrò il marchio brevettandone il nome.

LE CARATTERISTICHE L'unico vero Limoncello è quello preparato esclusivamente con la scorza dei limoni "ovali" di Sorrento, prodotti soltanto nei comuni compresi nel territorio che va da Vico Equense a Massa Lubrense e sull'isola di Capri. La buccia di questi limoni, infatti, è ricca di oli essenziali e vanta un aroma molto deciso che conferisce al Limoncello le caratteristiche che lo rendono unico ed inimitabile.

LA PRODUZIONE La ricetta tradizionale del Limoncello permette di ottenere un buon liquore entro un periodo di circa 80 giorni dall'inizio del procedimento. Una volta, infatti, selezionati i limoni migliori, vengono lavati con acqua calda e spazzolati e la scorza che se ne ricava viene immersa nell'alcol dove resta a lungo in infusione, prima a temperatura ambiente, poi nel congelatore. Una volta terminata la macerazione, il limoncello è pronto per essere immesso sui mercati di quasi tutto il mondo, o ad essere consumato tra amici, se fatto in casa.

IL TERRITORIO Visitare le località che si contendono la paternità della ricetta del Limoncello non aiuterà di certo a dirimere la diatriba su quale delle tre sia la vera patria dell'inebriante digestivo, ma di certo sarà utile per provarlo in tutte e tre le versioni e mettere alla prova le proprie papille gustative nell'individuare ogni piccola sfumatura che ne differenzi l'una dall'altra. Oltre a rappresentare un'ottima occasione per scoprire, o riscoprire, una delle zone più affascinanti della costa italiana. La penisola sorrentina con i suoi paesaggi che alternano spiagge assolate, verdeggianti pianure e morbide colline, al profumo degli agrumeti aggiunge il fascino di magnifiche località tutte da scoprire, tra cui Meta, Piano di Sorrento, o ancora il magnifico affaccio panoramico di Sant'Agnello. E' però Sorrento il cuore pulsante di questo tratto di costa, con le sue atmosfere cosmopolite ma cariche di tradizione, con le sue marine e il suo ricchissimo centro storico, con i profumati giardini di agrumi e i suoi scorci indimenticabili. Al largo della splendida penisola, emerge Capri, sempre splendida ed elegante, e dagli scenari unici. E' impossibile non innamorarsi della Grotta Azzurra, dei Faraglioni e dei magnifici panorami che si godono dai Giardini di Augusto o dalla cima del Monte Solaro, facilmente raggiungibile con le seggiovie che partono da Anacapri. Al di là della Penisola di Sorrento, la Costiera Amalfitana regala altrettante bellezze. Amalfi, la terza contendente per l'attribuzione della nascita del Limoncello, non deluderà i visitatori più esigenti. Il suo borgo è un trionfo di torri, campanili e basiliche dalle atmosfere uniche in grado di ammaliare e sorprendere, soprattutto quando ci si trova al cospetto del magnifico Duomo e del Chiostro.

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LA CULTURA
Particolarmente apprezzato oltreoceano e ormai affacciatosi anche sui mercati asiatici, il Limoncello in Campania ha mantenuto comunque inalterato il fascino della tradizione ed anzi, nel corso del tempo, l'abitudine di consumarlo a inizio o fine pasto si è talmente radicata nella cultura locale da assumere quasi i connotati di un rituale sociale simile persino a quello del caffè.

IN CUCINA Il Limoncello, quando viene consumato freddo, è notoriamente un ottimo digestivo. Non manca, però, chi lo preferisce a temperatura ambiente ed in questo caso è molto diffusa l'abitudine di mescolarlo ad acqua tonica o champagne. E' sempre più frequente il suo utilizzo per insaporire gelati e macedonie, oltre a comparire come ingrediente principale di numerose ricette locali, soprattutto dolci e dessert.


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