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Ricette per marzo: 5 piatti a base di carciofi

"Fiori" di campo per arricchire di gusto la tavola di fine inverno

Carciofi, ortaggi, verdura
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Carciofi
CARCIOFO BRINDISINO
L’ortaggio pugliese Igp è caratterizzato dalla precocità rispetto a qulli prodotti in altre aree dell’Italia. Lo si può gustare come primizia già dal mese di ottobre per arrivare fino al 30 maggio, data fissata dal disciplinare per l’immissione sul mercato degli ultimi capolini.  I suoli composti da terreni sabbiosi calcarei di origine costiera, meglio conosciuti come “tufi” , sono ricchi di potassio che, unitamente ai fattori umani e peculiarità dell’ecotipo utilizzato, conferiscono ai capolini dei carciofi caratteristiche di tenerezza e sapidità che sono determinati da scarsa presenza di fibra ed elevato contenuto di inulina, sostanze fenoliche e flavonoidi. Vai alla ricetta: Carciofi arraganati.

 
MORETTO DI BRISIGHELLA
Carciofo prodotto in Emilia Romagna, è una prelibatezza che nel corso dei secoli non è mai stato oggetto di interventi di miglioramento genetico e oggi conserva le peculiarità conferitegli dalle condizioni pedoclimatiche della zona di produzione, circoscritta al solo territorio del comune della provincia di Ravenna di cui porta il nome. La consistenza è turgida e al taglio sprigiona un intenso, ma delicato profumo di ortaggio fresco. Al palato il gusto è quello leggermente amarognolo tipico dei carciofi ma, allo stesso tempo, presenta una gradevole nota fresca simile a quella del sedano. Vai alla ricetta: Crema di carciofo moretto.

 
CARCIOFO DI PAESTUM
Noto anche come “Tondo di Paestum” dal nome dell’ecotipo locale da cui deriva, il Carciofo di Paestum Igp è ascrivibile al gruppo genetico dei carciofi di tipo “Romanesco”. Il suo sapore deciso e piacevole al palato è frutto di un’accurata e laboriosa tecnica di coltivazione che gli operatori agricoli della Piana del Sele hanno affinato nel corso di decenni. L’aspetto rotondeggiante dei suoi capolini, la loro elevata compattezza, l’assenza di spine nelle brattee sono le principali caratteristiche qualitative e peculiari del “Carciofo di Paestum”, che ne hanno consacrato anche la sua fama tra i consumatori. Vai alla ricetta: Carciofi ripieni di agnello.

 
CIMAROLO ROMANESCO
Chiamato anche "cimarolo" o "mammola" il carciofo romanesco è il primo in Italia ad essere tutelato a livello comunitario con il marchio IGP. Prodotto simbolo del litorale laziale, in particolare la zona di Cerveteri eTarquinia, è un alimento particolarmente ricco di sostanze nutritive importanti per il nostro organismo: contiene sodio, potassio, calcio, fosforo, ferro, proteine, vitamine e una particolare sostanza presente nelle foglie e nello stelo, chiamata “cinarina” in grado di favorire la diuresi renale e regolarizzare l'intestino. Vai alla ricetta: Carciofi alla giudia.

 
CARCIOFO SPINOSO DI SARDEGNA
Un “fiore” Dop che nasce in terra sarda e che affonda le sue radici all’epoca dei Fenici. Così come sottolinea il nome, questo carciofo si presenta con spine evidenti sui capitolini. Al palato si presenta con un ottimo eqilibrio tra il dolce e l’amaro e anche il suo gambo al consumo, è piacevolmente gustoso. Vai alla ricetta: Fregola con agnello e carciofo sardo spinoso.

 
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