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Picchirittus di Seulo: tutta la dolcezza della Barbagia

Le gustose frolle protagoniste del matrimonio seulese racchiudono tutto il gusto delle mandorle locali. La ricetta. 

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©rezkrr/iStock
Dolcetti glassati
Nel cuore della Barbagia, in una splendida località come Seulo, carica di storie e di tradizioni affascinanti, si possono ancora oggi assaggiare i dolcetti tipici del matrimonio locale, una ricorrenza carica di folklore rievocata durante uno dei festival più interessanti della regione, S'Orrosa 'e Padenti.

LA TRADIZIONE Sebbene le prime fonti scritte che testimoniano l'esistenza dei Picchirittus a Seulo risalgano a meno di due secoli fa, la loro ricetta è molto più antica ed è stata tramandata oralmente di generazione in generazione radicandosi profondamente nella cultura locale. Le origini di queste gustose frolle farcite di pasta di mandorle dolci sono legate alla diffusione della coltura dei mandorli nei paesi della Barbagia, nei pressi dei quali gli alberi venivano impiantati nel cosiddetto paberile, la zona comune generalmente adibita al pascolo e ad alcuni tipi di coltivazioni, localmente chiamata “su pardu”. Con il trascorrere del tempo, il Picchirittu è diventato, assieme al Pistoccus de Nuxi, uno dei protagonisti dei matrimoni tradizionali seulesi, Sa Coia Antiga, e di altre ricorrenze speciali come i battesimi.

LA DENOMINAZIONE I Picchirittus sono uno dei prodotti sardi inseriti nell'elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) redatto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
LE CARATTERISTICHE Si tratta di dolci di pasta frolla lievitata, tradizionalmente amalgamata con lo strutto, che celano un delizioso ripieno di pasta di mandorle, generalmente dolci. Hanno forma romboidale, con lunghezza di circa 6-7 centimetri, e margini seghettati (in dialetto “Fattusu a sarretta”). La versione classica è ricoperta da una ricca glassatura di zucchero di colore bianco, ma non è raro imbattersi in versioni senza copertura che prendono il nome di Picchirittu burdu (letteralmente “Picchirittu bastardo” ma inteso nel senso di “grezzo”).

LA PRODUZIONE A Seulo è ancora particolarmente diffusa l'usanza di preparare in casa i Picchirittus. In paese è, inoltre, possibile acquistarli presso un dolcificio semi-artigiano che, ogni anno, ne produce alcuni quintali. Se i giovani non dovessero portare avanti la tradizione legata alla loro produzione, i Pistoccus de Nuxi rischiano di scomparire.

LA CULTURA Secondo l'usanza del matrimonio tradizionale seulese, dopo la cerimonia il rinfresco veniva servito in casa dello sposo, dove venivano servite diverse specialità come i Picchirittus e i Pistoccus del Nuxi, accompagnati da un buon vino moscato. Per saperne di più sul matrimonio seulese, l'appuntamento è in città durante la seconda metà di aprile in occasione dell'annuale manifestazione S'Orrosa 'e Padenti (il Festival dell Rosa Peonia, dell'Enogastronomia e della Solidarietà) durante la quale viene proposta una rappresentazione coreografata della cerimonia e delle usanze ad essa collegate, in cui questi dolci interpretano un ruolo da protagonisti.

IN CUCINA Non è semplice trovare la ricetta tradizionale di questi dolci tipici di Seulo, ma chi desidera provare a prepararli in casa può ottenerne una versione semplice e gustosa realizzando una buona frolla amalgamata con lo strutto (o con il burro se lo si dovesse preferire) e farcendola con della pasta di mandorle ed, eventualmente, glassando il tutto con una glassa di zucchero di colore bianco. Un tempo la frolla veniva preparata con il lievito madre, ma oggi, ormai, si ricorre di norma al lievito per dolci.

La ricetta: Picchirittus. Ingredienti: Per la frolla: 300 grammi di farina, 150 grammi di burro, un uovo più un tuorlo, mezza bustina di lievito, 120 grammi di zucchero a velo, la scorza di un limone, un pizzico di sale. Per la pasta di mandorle: 350 grammi di mandorle sgusciate e pelate, 150 grammi di zucchero, acqua, aroma di mandorle dolci. Per la glassa: zucchero a velo, acqua. Preparate la frolla setacciando la farina ed il lievito e lavorandoli in un mixer assieme al sale e al burro fino ad ottenere un composto sabbioso che disporrete a fontana su una spianatoia. Aggiungete, quindi, lo zucchero, la scorza di limone e le uova e lavorate con le mani il tempo sufficiente a far amalgamare gli ingredienti ed ottenere un impasto omogeneo. Ricavatene un panetto che avvolgerete nella pellicola e lasciatelo riposare in frigorifero per almeno mezz'ora. Nel frattempo preparate la pasta di mandorle lavorando in un mixer i frutti pelati e lo zucchero. Cominciate, quindi, ad aggiungere dell'acqua e l'aroma di mandorle in modo da ottenere un composto compatto e cremoso. Stendete, ora, la frolla e ricavatene con un tagliapasta o con un coppapasta dei rombi della lunghezza complessiva di 6-7 centimetri. Disponete al centro della metà di essi un un poco di impasto poi copriteli con l'altra metà dei rombi che avete lasciato senza farcitura. Esercitate un poco di pressione sui bordi in modo da sigillare l'impasto ed evitare che si apra durante la cottura. Cuocete in forno preriscaldato a 180° (160° se ventilato) per 10-15 minuti. Preparate, quindi, la glassa sistemando lo zucchero a velo in una ciotola, portando dell'acqua ad ebollizione ed aggiungendola allo zucchero un cucchiaio alla volta, mescolando con cura fino ad ottenere un composto fluido ed omogeneo che colerete sui Picchirittus (se preferite potrete immergere i dolcetti nella glassa). Lasciate freddare e quando la glassa si sarà solidificata, servite in tavola.

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IL TERRITORIO Adagiato sul monte Perdedu, Seulo è un tranquillo comune montano della Barbagia compreso nel territorio del contrafforte del Gennargentu, dal quale è separato dal corso del Flumendosa che lo attraversa per 27 chilometri dando vita a scenari di grande suggestione. Considerato un paese particolarmente ospitale, Seulo si offre ai suoi visitatori come un trionfo di scorci mozzafiato nei quali si intrecciano pittoresche cascatelle, laghetti cristallini, profonde gole ed inghiottitoi che creano splendidi paesaggi vegliati da alcuni veri tesori della natura sarda come, tra cui Su Stampu 'e su Turrunu e la grotta di Sa Omus 'e Janas, nota per le affascinanti pitture rupestri.

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