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Piatline, le antiche patate della Valle Grana

L'antica varietà locale è ottima per ogni piatto e perfetta per le ricette tradizionali

tuberi, ortaggi
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Patate
Patria del famoso e pregiato Castelmagno, la Valle Grana, in provincia di Cuneo, è anche una terra generosa che dona prodotti di qualità coltivati, spesso, con tecniche biologiche. Da non perdere l'antica e deliziosa patata piatlina con la quale si possono preparare i piatti più svariati tra cui alcune ricette tradizionali com bodi en bali e aioli.

LA TRADIZIONE
E' una delle patate più antiche della media-bassa Valle Grana. Qui, infatti, la patata piatlina viene coltivata da sempre, nonostante le difficoltà legate alla salute del tubero e all'avvento di cultivar più remunerative. Alla patata piatlina “di campagna” se ne aggiunge anche un'altra detta “di montagna”, così chiamata quando le operazioni di coltivazione vengono effettuate ad un'altitudine superiore ai 600 metri.

LA DENOMINAZIONE
Trattandosi di un prodotto antico e fortemente legato al territorio, la patata piatlina, della Valle Grana, che prende il nome dalla sua forma leggermente schiacciata, è una delle specialità inserite nell'elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) della regione Piemonte.

LE CARATTERISTICHE
Si presenta, dunque, di forma tendenzialmente appiattita avvolta da una buccia color paglierinoche avvolge una polpa bianca e di buona consistenza. A livello delle gemme si possono osservare dei piccoli affossamenti chiamati “occhi”, con fondo dalle tinte rosa tenue.

LA PRODUZIONE
La piatlina è considerata una varietà tipica della Valle Grana anche se, in realtà, viene coltivata anche in altre valli piemontesi. Nonostante questo, il proliferare di altre cultivar più produttive, oltr alla degenerazione della varietà stessa dovuta alla diffusione di un virus e all’autoriproduzione industriale del seme, viene oggi considerata un prodotto a rischio estinzione.

LA CULTURA
Proprio per scongiurare l'abbandono di varietà caratteristiche della Valle Grana come la piatlina e la cirda, nel 2011 è stata istituita l'Associazione per la Tutela, la Promozione e la Valorizzazione dell'antica patata piatlina e della patata ciarda della Valle Grana, con sede a Monterosso Grana, che si impegna a tenere viva la tradizione legata alla produzione dei due tuberi tipici della zona. Anche la Fondazione Slow Food non poteva ignorare una varietà così caratterista e le sue difficoltà a sopravvivere nella sua area produzione, per questo ha inserito il la piatlina nel suo progetto Arca del Gusto.

IN CUCINA
Oltre ad essere ottima firtta, in purè, nelle minestre, o per la preparazione dgli gnocchi, la piatlina è anche un ingrediente per la preparazione di due ricette tradizionali come la tipica tourto mato (torta matta), e del bodi en balo e aioli, patate bollite con la buccia, in coccio, e accompagnate con una salsa provenzale all’aglio.

La ricetta. Bodi en balo e aioli. Ingredienti: Aglio grandi 4 spicchi, olio di semi di arachide 300 ml, sale fino q.b., succo di limone filtrato, 1 cucchiaio Pepe bianco q.b., tuorli (di cui 1 sodo) 3, patate 10/12.
Lessate le patate con la buccia in acqua salata. Procedete, quindi, alla preparazione dell'aioli, tritando o pestando in un mortaio degli spicchi d’aglio e aggiungendo dei tuorli d’uovo, succo di limone, sale, pepe bianco e olio a filo, proprio come per la tradizionale preparazione della maionese. (Unione Montana Valle Grana – vallegrana.it)

IL TERRITORIO
Inserita nel territorio della provincia di Cuneo, la Valle Grana fa parte della Comunità Montana Valli Grana e Maira. Il suo territorio si estende per 24 chilometri da Caraglio, in piaura, sino al Colle Fauniera (o dei morti) a oltre 2.500 metri di altitudine. E' delimitata dalla Valle Maia a nord e dalla Valel Stura di Demonte a sud e vanta numerose testimonianze storiche ed artistiche disseminate sul suo territorio. Da non perdere il Santuario di San Magno, Le cappelle di San Sebastiano a Monterosso, di San Bernardo e San Mauro a Valgrana e la chiesa di San Giovanni a Caraglio. Magnifica la millenaria chiesa di Santa Maria della Valle, così come gli affreschi d Hans Clemer custoditi presso la parrocchiale di Elva a Bernazzo.

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