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Marrone di Combai, benvenuto autunno in Veneto

I marroni veneti sono una vera prelibatezza sin da tempi antichi e rendono ogni ricetta un vero successo

frutti dell'albero castagno<br>
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Marroni
Il clima piovoso piovoso, le temperature rigide e la composizione del terreno della provincia di Treviso offrono le condizioni ideali per lo sviluppo delle caratteristiche gustative ed olfattive che contraddistinguono il Marrone di Combai IGP, delizioso frutto autunnalle dolce e croccante che rappresenta una vera eccellenza della castanicoltura veneta.

LA TRADIZIONE
Nlla zona dell'attuale area di produzione del Marrone di Combai (che corrisponde ad un ampio territorio della Valmareno che comprende 11 dei 16 Comuni facenti parte la Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane) la castanicoltura ha storicamente rappresentato per secoli una fondamentale risorsa per le popolazioni, al punto da dar vita ad una propria civiltà del castagno. Fino alla caduta della Repubblica Veneziana gli ampi boschi di cui comunitariamente fruivano i cittadini, occupavano ettari ed ettari di territorio. Un documento del 1665 descriva la singolare usanza a Combai della raccolta collettiva delle castagne che veniva effettuata da oltre 150 persone, compresi donne e ragazzi, cheche effettuavano assieme le operazioni di raccolto per poi suddividerne equamente il frutto, secondo i bisogni, tra le stesse famiglie. Nel corso del XVIII secolo ed in quello successivo, la trasformazione dei boschi comuni in demanio, patrimonio dello Stato, ha decretato un progressivo abbandono della castanicoltura, ed il conseguente degrado dei castagneti che ne uscirono decimati. A lungo le teniche, gli strumenti e le conoscenze agronomiche sono stati tramandati di generazione in generazione, tra bottai (rinomati in vallata quelli di Combai), fornasieri, contadini e artigiani, riuscendo a recuperare, seppur lentamente, quel patrimonio di saperi, procedimenti e tradizioni in grado di riportare la produzione di castagne ai fasti di un tempo.

LA DENOMINAZIONE
La denominazione “Marroni del Combai” è attribuita a una varietà della sottospecie domestica macrocarpa della specie sativa, genere Castanea, famiglia Fagacee. A testimonianza dell'elevata qualità e del legame con il territorio, ha ricevuto l’Igp nel 2009. L'Associazione dei Produttori del Marrone di Combai è nata a Combai di Miane nel 1995 con lo scopo di riunire tutti i produttori di marroni dell'area.

LE CARATTERISTICHE
Il frutto, a corpo unico, è caratterizzato da solcature superficiali ed è protetto da un riccio ricoperto di aculei. Il marrone di Combai si presenta di forma ovoidale, quasi ellittica. La buccia, brillante e di colore marrone scuro, provvista di striature e solcature molto evidenti, deve staccarsi facilmente dalla pellicola interna caratterizzata da un intenso color nocciola. La polpa che racchiude è di colore biancastro con pasta farinosa, croccante, zuccherina e consistente, caratterizzata da un delizioso sapore dolce e da un'elevata resistenza alla cottura. Il numero di frutti per riccio è generalmente di due e non deve mai essere superiore a tre. La pezzatura è medio grossa e di norma non supera gli 85-90 frutti per kg.

LA PRODUZIONE
Sono le caratteristiche pedoclimatica della zona di produzione del Marrone di Combai a rendere questi marroni eccellenti. La considerevole piovosità, la rigidizza delle temperature e la cmposizione dei terreni che si rivelano acidi sciolti, profondi, leggeri, freschi, ricchi di potassio e fosforo conferiscono ai frutti tutte le caratteristiche che li rendono una vera prelibatezza. Quando i ricci sono giunti a maturazione vengono bacchiettati, secondo metodi tradizionali, con lunghe aste di canna, e una volta caduti al suolo, vengono raccolti, puliti tramite spazzolatrice, calibrati e successivamente, nel caso di vendita del prodotto fresco, confezionati. Da ottobre a dicembre i marroni sono reperibili presso qualsiasi mercato veneto.

LA CULTURA
A partire dal secondo dopoguerra, ogni anno a Combai viene organizzata la Festa dei Marroni, che celebra l'importanza del frutto nella tradizione locale e ne ricorda l’importanza per l'economia locale sin dal 1945.

IN CUCINA
I marroni sono ottimi arrostiti ma possono anche essere cotti in forno o lessati. Trovano largo impiego in pasticceria, per la preparazione di dolci e confetture e sono, spesso, utilizzati per la preparazione di salse e zuppe, tra cui la tipica ricetta dei “Mondoi”, cioè i marroni in brodo che un tempo sostituivano la tradizionale minestra.

PRODOTTI TIPICI E RICETTE DAL GUSTO ITALIANO

La ricetta. Minestra di Marroni. Ingredienti: 400 grammi di marroni, 400 grammi di patate, 200 grammi di verza, 80 grammi di sedano, 100 grammi di fagioli borlotti secchi, 150 grammi di carote, 200 grammi di cipolla bianca, 1 spicchio d'aglio, 1 rametto di rosmarino, 4-5 foglie di salvia, olio extravergine di oliva, sale e pepe. Dopo aver lasciato riposare i fagioli in acqua fredda per 8-10 ore e aver lessato i marroni con tutta la buccia, averli fatti freddare e averli sbucciati lasciandoli interi, occorre tagliare sedano, carote e cipolle ed aggiungerle nell'olio in cui sono stati soffritti, e poi rimossi, l'aglio e il rosmarino. Cuocere il trito a fuoco medio ed aggiungervi la verza affettata, le patate tagliate a cubetti e i fagioli scolati. Fare tostare il tutto, aggiustare di sale e pepe ed aggiungere 2,5 litri di acqua abbassando la fiamma. Lasciare sobbollire per circa due ore ed aggiungere la metà dei marroni, per poi passare il tutto nel passaverdure, ottenendo una crema di consistenza densa. Scaldare per qualche minuto aggiungendo il resto dei marroni e servire in tavola guarnendo con un filo di olio a crudo e un rametto di rosmarino. Se si desidera seguire la ricetta tradizionale, per dare più sapore al piatto, aggiungere anche dei pezzetti di crosta di Grana Padano.

Le castagne sono il frutto dell'autunno per eccellenza, non solo in Veneto. Scopri su Tuttigusti dove assaggiare il prelibato Maialino laccato e tortino di castagne

IL TERRITORIO
Adagiato in posizione panoramica ai piedi delle Prealpi, Combai (Tv) è il punto di partenza ideale per gli amanti della montagna e delle escursioni naturalistiche. Proprio da questa località, infatit, partono il Sentiero dei Marroni, il Troj de la Rota e la Strada del Verdiso. Da non prdere, invece per gli amanti della cultura e delle architetture storiche, la duecentesca abbazia cistercense di Follina, il Castello Brandolini Colomban (a Cison di Valmarino), il Molinetto della Croda (a Refrontolo), l’antica Pieve di San Pietro di Feletto, il santuario della Madonna del Carmine (a Miane) e i castelli di Susegana e Collalto. 



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