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Macerata: a Carnevale ogni Scroccafuso vale

Le tradizionali frittelle marchigiane vengono ancora oggi preparate secondo l'antica ricetta tramandata di generazione in generazione e differente in ogni famiglia

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©fugzu - flickr.com - CC BY 2.0 tramite Wikimedia Commons
Frittelle fatte in casa
Irresistibilmente croccanti e dolcissimi, gli Scroccafusi rendono il Carnevale marchigiano ancora più divertente e portano avanti un'antica tradizione tramandata di generazione in generazione assieme alle leggende popolari che da sempre l'accompagnano.

LA TRADIZIONE Come spesso avviene per le più gustose ricette della tradizione locale, anche gli Scroccafusi, il dolce per eccellenza del Carnevale marchigiano, sono un prodotto dalle origini antiche, nato dalla cultura rurale e contadina. Pur trattandosi di una specialità prevalentemente maceratese, le dolci frittelle sono conosciute in tutta la regione, seppur, talvolta, con nomi differenti. La loro preparazione segue, ancora oggi, i procedimenti dell'antica ricetta tramandata di generazione in generazione tra le famiglie della regione presso le quali è spesso, tuttora, diffusa la tradizione di confezionarli in casa scegliendo se credere o meno alle antiche superstizioni legate alla buona riuscita del dolce.

LA DENOMINAZIONE Il nome degli Scroccafusi sembra essere legato ad una delle loro principali prerogative: quella di scrocchiare sotto i denti all'assaggio. Sono diffusi, per lo meno con questo nome, soprattutto nel Maceratese ed infatti in altre località della regione le frittelle di Carnevale assumono altre denominazioni, tra cui “stummeri” ad Arquata del Tronto, e “cecetti” ad Osimo, facendo riferimento alla loro forma e alle dimensioni ridotte.

LE CARATTERISTICHE Gli Scroccafusi sono, dunque, delle frittelle dolci preparate con un impasto a base di farina, uova, zucchero, olio di semi o di oliva e liquore che viene prima lessato e poi fritto nell'olio ricavandone dei dolcetti dalla forma irregolare e dalla consistenza croccante che possono essere serviti “conditi” con del miele o alchermes.

LA PRODUZIONE Sebbene la ricetta della tradizione preveda la frittura dell'impasto, si narra che in passato in alcune famiglie fosse diffusa l'usanza di cuocere gli Scroccafusi nei vecchi forni a legna. Ogni famiglia, in ogni caso, vanta la propria ricetta del dolce ed è, dunque, quasi impossibile trovarne due identiche.

LA CULTURA Secondo un'antica superstizione popolare bisognerebbe preparare gli Scroccafusi in completa solitudine. Se dovesse, infatti, entrare qualcuno in cucina, la buona riuscita della ricetta sarebbe irrimediabilmente compromessa.

IN CUCINA Si potrebbe affermare, dunque, che esistono tante ricette degli Scroccafusi quante sono le famiglie maceratesi. C'è, infatti, chi utilizza del lievito per far crescere le frittelle, chi sceglie liquori differenti per insaporire l'impasto e chi lo lascia riposare più volte prima delle cotture. In ogni caso per provare a preparare in casa le dolci frittelle di Carnevale basta rispettare i principali requisiti che caratterizzano la ricetta, vale a dire gli ingredienti e la doppia cottura prima in acqua bollente e poi nell'olio.

La ricetta: Scroccafusi marchigiani: 300 grammi di farina, 3 uova, 3 cucchiai di zucchero, un cucchiaio di olio extravergine di oliva (oppure di semi di girasole per ottenere una consistenza più croccante), 30 millilitri di mistrà o liquore all'anice, 4 grammi di lievito per dolci, olio di semi per friggere, miele e/o alchermes per servire in tavola. Setacciate la farina con il lievito, poi disponetela a fontana, rompete le uova al centro, poi aggiungete anche lo zucchero, il liquore e l'olio. Impastate gli ingredienti fino ad ottenere un composto omogeneo e lievemente elastico. Ricavatene un panetto e lasciatelo riposare coperto con un canovaccio o per almeno mezz'ora. Fate bollire dell'acqua, poi con un cucchiaio prelevate delle palline di impasto poco più grandi di una noce e fatele cuocere fino a che non saranno venute a galla. Scolate gli scroccafusi e fateli asciugare su un canovaccio per circa mezz'ora poi incideteli con due tagli trasversali e friggeteli in abbondante olio di semi a fuoco medio. Guarniteli con del miele e/o dell'alchermes prima di servirli in tavola.

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IL TERRITORIO Adagiata a circa 300 metri di altitudine sulla dorsale collinare che si erge tra le valli dei fiumi Potenza e Chienti, Macerata vanta una storia lunghissima che ha lasciato preziose tracce sul suo territorio. Una passeggiata per ill centro tra Piazza della Libertà e le più belle vie cittadine permette di scoprire una moltitudine di splendidi palazzi e magnifiche chiese, alle quali si aggiungono interessanti musei ed esclusive strutture per l'intrattenimento come lo Sferisterio, assolutamente unico nel proprio genere.

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