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I tartufi di Alba

L'oro bianco del Piemonte

Principe tra i frutti della terra, il tartufo è sicuramente considerato un ingrediente ricco e raffinato nella nostra cucina. A renderlo così apprezzato è il fatto che si tratta di un fungo raro, che cresce solo in alcune regioni italiane.

Alba
©courtesy of Comune di Alba
Principe tra i frutti della terra, il tartufo è sicuramente considerato un ingrediente ricco e raffinato nella nostra cucina. A renderlo così apprezzato è il fatto che si tratta di un fungo raro, che cresce solo in alcune regioni italiane, e in territori con peculiari caratteristiche climatiche e geomorfologiche. Impossibile da coltivare e così delicato che una minima alterazione dellecosistema in cui vive può minacciarne lesistenza, il tartufo è considerato quasi un frutto divino. Così lo vedevano i greci, per cui Hydnon, il nome con cui lo chiamavano, era figlio di un fulmine scagliato da Giove o di una folgore scaturita dalla mani del divino fabbro Vulcano. Ma anche altri antichi popoli furono affascinati da questo prelibato vegetale, come ad esempio i Sumeri, oppure i latini, curiosi secondo la testimonianza di Plinio il Vecchio di conoscere lorigine di questa meraviglia naturale, ritenuta addirittura come una callosità della terra. Tutto ciò, insieme alla sua rarità, consacrò il tartufo a frutto nobile per eccellenza, immancabile pietanza di tanti regali banchetti. Parlando del tartufo non si può evitare di citare il promotore della sua diffusione universale, Giacomo Morra. Egli promosse il tartufo in tutto il mondo come pietanza raffinata, addirittura divina, portandolo nelle tavole dei personaggi di maggiore spicco, da Kennedy a Marylin Monroe e inaugurando la tradizione di donare ad un personaggio pubblico il migliore tartufo della stagione. Il tartufo altro non è che il corpo fruttifero di un fungo che compie il suo ciclo vitale interamente sotto terra. Si tratta di un fungo simbionte, questo significa che deve vivere per forza in simbiosi con unaltra pianta. Le piante che predilige sono la farnia, il rovere, il cerro, il pioppo, il salice, il tiglio e il nocciolo. Esistono diverse specie di tartufo: il più pregiato è sicuramente il Bianco dAlba, seguito da quello Nero di Norcia e Spoleto, poi il Bianchetto e lo Scorzone. Figura importante nella mitologia montanara è quella del cercatore di tartufi, in dialetto Trifolau. Ogni cercatore deve possedere il tesserino che gli viene rilasciato dopo un corso e un esame di verifica, deve conoscere tutte le regole relative alla cerca e deve agire con il suo cane dal fiuto fino e debitamente addestrato, che solitamente appartiene alla razza del lagotto romagnolo. Essendo un prodotto così raro e pregiato è opportuno affidarsi ad esperti per lacquisto, ma i più curiosi sappiano che il tartufo ha un profumo intenso ed armonico che vira dallaglio al miele con note di fieno. Unultima informazione: si ritiene che il tartufo sia afrodisiaco, credenza giustificata dal fatto che contiene piccole quantità di un alcool dal profumo muschiato.
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