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Prodotti DOP Italia Ricette con Mele del Friuli Venezia Giulia

La mela del Friuli Venezia Giulia

Non solo Trentino. Nell'area di Pordenone viene coltivato un frutto con metodi di lotta integrata, ingrediente della tradizionale "frictella de poma" e del Succo di mele DOP

frutto del melo<br>
territori.coop.it
Mele friulane
Attualmente la mela è il frutto più coltivato in Friuli e copre il 54% della superficie a frutteto. Il territorio friulano - in particolare la zona di Maniago, Sequals, Spilimbergo, Codroipo e Mortegliano - con i suoi 1200 ettari di meleti che fruttano ogni anno 600.000 quintali di prodotto, è una zona particolarmente vocata alla melicoltura.

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LA TRADIZIONE La coltivazione del melo è presente sul territorio del Friuli Venezia Giulia da oltre duemila anni. Già nel I sec a.C., nell’agro della città di Aquileia veniva coltivata una varietà autoctona, chiamata “Matiana” che giungeva sui mercati di Roma dove era apprezzatissima. Se ne trova testimonianza negli scritti del greco Ateneo, di Columella nel “De re rustica”, di Macrobio Teodosio e di Caio Svetonio Tranquillo, nell’Editto di Diocleziano, nella dieta alimentare dell’Imperatore e nel preziosissimo mosaico “Asaraton di Aquileia” (I sec. a.C.).

LA DENOMINAZIONE La mela friulana ottiene la certificazione D.O.P. nel 1992. Il 27 giugno 2003, su iniziativa di Peter Larcher, è stata costituita l’ “Associazione per la Certificazione D.O.P. della mela del Friuli Venezia Giulia”.

LE CARATTERISTICHE Da appiattito globosa a conico globosa, anche asimmetrica oppure conica, gli elementi distintivi che differenziano la "Mela del Friuli Venezia Giulia" DOP da quelle provenienti da altre zone geografiche sono di carattere sia fenologico che organolettico. La polpa è dolce e saporita con uno spettro aromatico molto ampio ed originale, ove emergono sentori di vaniglia, banana, melone e susina acerba.

LA PRODUZIONE Le mele coltivate nelle province di Pordenone, Udine e Gorizia sono le sole che possono vantare il marchio Dop, con l’unica eccezione delle Valli del Natisone (a est di Cividale del Friuli): qui si trovano frutteti anche in pendio fino a una quota di 700 metri d’altezza. I prodotti destinati alla certificazione sono solo i frutti appartenenti alle categorie commerciali Extra e Prima, ottenuti con tecniche a basso impatto ambientale; produzione, conservazione e confezionamento sono rigorosamente effettuate nell’area geografica di origine. Le varietà certificate accertate sono: Zeuka, Golden Delicious, Red Delicious, Morgenduft, Granny Smith, Gala. Ottime da mangiare una al giorno e come ingrediente per numerose ricette.

LA CULTURA Negli ultimi cinquant’anni la melicoltura friulana si è sviluppata mantenendo una dimensione equilibrata e di elevata qualità. Le informazioni storiche riguardanti le origini del prodotto denominato “Mela del Friuli Venezia Giulia” dimostrano la vocazionalità generalizzata del territorio friulano. La regione friulana è caratterizzata da elementi geografici, climatici e pedologici non riscontrabili in altre zone produttive melicole e tali da caratterizzare in maniera tipica ed esclusiva le mele ivi ottenute. La disposizione orografica dei rilievi montuosi e la presenza, a breve distanza, del mare caratterizzano in maniera determinante il clima ed hanno condizionato la produzione del suolo agrario.

IN CUCINA Il primo cuoco a usare le mele friulane fu, nel 1450, il Maestro Martino da Como, chef illustre dei Patriarchi di Aquileia. A lui si deve l’invenzione delle frictelle de poma o “frittelle ex pomis” (le frittelle di mele) diventate piatto tradizionale friulano tramandato fino a oggi come allora. LA RICETTA: Ingredienti 100 gr di farina - 30 gr di zucchero - un cucchiaio di ruhm - un cucchiaio di olio - un tuorlo - un uovo - tre o quattro mele della varietà preferita - succo di limone - zucchero a velo. Fare la pastella con farina, latte lievito, ruhm, olio, aggiungendo a cucchiaiate gli albumi montati a neve ferma. Sbucciare le mele, levare il torsolo e tagliarle a fettine spesse circa mezzo centimetro. Marinarle qualche minuto nello zucchero e limone, passarle una alla volta nella pastella, friggerle e servirle spolverate di zucchero a velo.
La pastella può essere con farina, latte, lievito, uova, olio e ruhm, oppure semplicemente con farina e vino. Da abbinare a un bicchiere di Picolit. (ilbuonodelfriuli.attems.it). Con le mele si produce anche una sana e deliziosa bevanda naturale certificata: il Succo di mele friulane Dop.

IL TERRITORIO Pordenone è una città moderna e vivace, promotrice di importanti eventi culturali.  Nel centro storico si snoda il Corso, un'elegante via con lunghi portici, in cui scoprire curate vetrine e accoglienti caffè, per poi addentrarsi nei vicoli su cui si affacciano caratteristici ristoranti. E, alzando lo sguardo, scorgere palazzi splendidamente affrescati. A due passi dalla città, sulle rive del fiume Noncello, ci sono angoli di pace in cui la parola è lasciata alla natura. Tra i nobili palazzi, quello del Comune, dalle originalissime forme gotiche, e dalla carrellata di antichi edifici - come l'ex convento di San Francesco e le dimore di facoltose famiglie di un tempo - dedicati anche alla cultura e all'arte. Nel museo civico d'arte si possono ammirare interessanti dipinti, fra cui quelli di Giovanni Antonio de' Sacchis, detto il Pordenone (1484-1539), massimo pittore friulano di tutti i tempi.

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