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Fiera di Sant'Orso, il gusto della tradizione valdostana

Ad Aosta l'annuale appuntamento con l'artigianato e i sapori tipici di montagna

aosta, valle d'aosta
iStock
Le antiche rovine romane della città di Aosta
Ai piedi del Monte Bianco e a due passi dal Gran Paradiso, Aosta conserva i resti del suo passato romano. Primo fra tutti, l’imponente Arco di Augusto. E ancora la Porta Pretoria, il Parco Archeologico del Teatro romano con  il convento di S. Caterina (XIII sec.) e alcuni resti dell'anfiteatro dell'età claudia.
 
Tra le mura intatte svettano numerose torri, come la Torre del Lebbroso, Tour Fromage, la Torre Bramafan e la Torre del Pailleron. Il grande complesso di S. Orso (la Collegiata), il chiostro romanico del sec. XII in cui sono conservati alcuni affreschi di fine '400, il coro ligneo intagliato (1600) e cinque notevoli vetrate di fine '500, completano l’affascinante perscorso di questa piccola grande città.
 
 
Ogni anno, il 30 e 31 gennaio, artisti e artigiani valdostani espongono con orgoglio i frutti del proprio lavoro alla Fiera di Sant’Orso, lungo le vie del centro di Aosta. Nel Medioevo la fiera si svolgeva nel Borgo di Aosta, in quell’area circostante la Collegiata. In questi luoghi Sant’Orso distribuiva ai poveri indumenti e calzature in legno (i tipici sabot) ancora oggi presentate alla fiera. 
 
La Fiera di Sant’Orso è una celebrazione della creatività e dell’artigianalità di chi vive in montagna. Un evento popolare che sprigiona tutta la tradizione valdostana. In fiera sono presenti tutte le attività tradizionali: scultura e intaglio su legno , lavorazione della pietra ollare, del ferro battuto e del cuoio tessitura del drap (stoffa in lana lavorata su antichi telai di legno), merletti, vimini, oggetti per la casa, scale in legno, botti. 
 
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Durante la fiera si può anche visitare l’ “Atelier”, esposizione delle opere artistiche degli artigiani di professione. E ancora musica e folklore, e l’occasione per degustare vini e prodotti tipici della Valle d’Aosta. Il padiglione enogastronomico offre le produzioni agroalimentari tipiche regionali. La produzione vinicola del territorio è limitata, frutto di una viticoltura dove l’impiego delle tecnologie è limitato dalla conformazione del suolo (a terrazzamenti). La qualità dei vini tuttavia è elevata e dalle caratteristiche molto particolari. Prié Blanc, Muscat de Chambave o Nebbiolo sono alcuni dei vitigni autoctoni che danno origine a vini corposi e prelibati.
 
 
Nel corso della fiera non possono mancare le degustazioni dei distillati, di formaggi tipici come la Fontina Dop, il Vallée d’Aoste Fromadzo, la Toma di Gressoney, il Bleu d'Aoste o la Brossa. Tra i salumi e gli insaccati, il Lardo d’Arnad Dop, il Boudeun, il Jambon de Bosses Dop e la mocetta. I salumi possono essere gustati con il caratteristico pane di segale, magari prima di assaggiare la tipica zuppa di Valpelline Pat. La festa popolare culmina nella “Veillà”, la veglia nella notte fra il 30 e 31 gennaio, che vede le vie del centro illuminate e popolate da valdostani e turisti fino all’alba.
 
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