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Prodotti Doc Piemonte vini ricetta con Dolcetto d'Alba

Dolcetto, l'uva più diffusa delle Langhe

La grande terra del vino in Piemonte produce un fruttato Doc tra i più conosciuti e apprezzati

terreno coltivato a viti<br>
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Vigneto
Tra tutte le denominazioni Dolcetto, che in Piemonte sono ormai tredici, quella di Alba è la più conosciuta e la più consistente in termini di bottiglie prodotte ogni anno. Il Dolcetto è un vitigno antichissimo che vanta grande tradizione in terra piemontese. Coltivato nell’Albese è fortemente influenzato dalle zone di provenienza ed esprime le caratteristiche uniche e tipiche della zona. Si tratta del vino tradizionalmente più bevuto a pasto. Il Dolcetto d’Alba Doc è un vino esclusivamente rosso, prodotto con uve al 100% di Dolcetto.
 
LA TRADIZIONE il Dolcetto è un'uva e non uno stile di vino, e deve il suo nome allo spiccato gusto dolce dei suoi acini. Un tempo era particolarmente consigliato il consumo dell'uva Dolcetto a tutti quei soggetti che avevano disturbi allo stomaco, proprio a causa della sua spiccata dolcezza e la ridotta acidità. Il Dolcetto è comunque capace di produrre eccellenti vini, questo grazie anche alla serietà e alla dedizione di alcuni produttori che ne hanno fatto un grande vino, ricco di piacevoli sorprese per il degustatore. L'origine del Dolcetto non è del tutto certa. C'è chi sostiene che quest'uva sia originaria delle Langhe, chi invece sostiene che la sua origine sia la Liguria, dove è conosciuto con il nome di Ormeasco. In entrambi i casi, si suppone che il Dolcetto sia arrivato, nell'una o nell'altra zona, in seguito a scambi commerciali durante il periodo medievale. Le prime notizie certe sull'uva Dolcetto risalgono al 1700, e solo nel 1800 la sua coltivazione si diffonde in tutte le Langhe, diventando anche uno dei vini più tipici e comuni di questa terra. Il Dolcetto è utilizzato in Piemonte per la produzione di ben undici vini monovarietali a Denominazione d'Origine Controllata (DOC) così come in due vini a Denominazione Controllata e Garantita (DOCG). Di questi, il Dolcetto d'Alba è certamente il più conosciuto e diffuso oltre i confini del Piemonte. Il Dolcetto d'Alba è prodotto nelle terre che si trovano sulla destra del fiume Tanaro, in quella parte di territorio dove si pratica anche la coltivazione delle celebri nocciole.
 
LA DENOMINAZIONE Dal 6 luglio 1974 il Dolcetto d’Alba è insignito della denominazione DOC (Denominazione Origine Controllata) con la quale ha iniziato ad affacciarsi ai mercati e a farsi conoscere al di là della sua terra natale.
 
 
LE CARATTERISTICHE Il Dolcetto d’Alba Doc si offre al bicchiere con un bel colore rosso rubino brillante; il profumo è fresco e decisamente fruttato di amarena e mora con note mentolate che danno all’insieme una piacevole sensazione balsamica e rinfrescante; al gusto è piacevolmente secco, con un corpo pieno e armonico, ai frutti lega sensazioni di vegetale e balsamico con ricordi di sottobosco che si legano con quelli evoluti di confettura, si completa con un retrogusto di mandorla amara e tannino equilibrato che conducono a un finale di notevole persistenza. Il Dolcetto d’Alba Doc che presenta una gradazione superiore, in seguito ad un periodo di invecchiamento minimo di 12 mesi con decorrenza dal primo novembre dell’anno di raccolta delle uve, può acquisire la menzione Superiore.
 
LA PRODUZIONE La zona di produzione del Dolcetto d’Alba comprende il territorio di numerosi comuni appartenenti alla provincia di Cuneo, e il comune di Coazzolo in provincia di Asti nella regione Piemonte
 
LA CULTURA Alla destra del fiume Tanaro, nel territorio collinare conosciuto come Langa, c'è una varietà di vite a frutto nero che da secoli condivide le fortune e le miserie della gente ed è rimasta fedele al fianco di tutti coloro che hanno voluto dedicare un po' di attenzione alla terra: questa varietà è il Dolcetto. I viticoltori di questa affettuosa disponibilità del Dolcetto continuano a ricordarsi anche dopo secoli di esperienze comuni e questo vitigno è sempre là, a dispetto del tempo che passa, nei filari collinari attorno ad Alba, a raccogliere i raggi di sole ed a tradurli in splendidi vini fruttati. Tra tutti i vini Dolcetto - e sono ormai una decina in Piemonte - quello di Alba è il più conosciuto: la Denominazione di Origine gli è giunta grazie ad un Decreto presidenziale del 6 luglio del 1974 e da quel momento è iniziata una lunga, continua corsa verso la qualità e la piacevolezza. Prima di tutto ha saputo fare leva sul particolare attaccamento che per il Dolcetto continuava a manifestare la gente piemontese, soprattutto quella dei paesi e delle città collocati alla destra del fiume Tanaro, dove tradizionalmente questo vino è prodotto e consumato. Poi, a dispetto del suo nome e delle difficoltà a farsi intendere al primo colpo, ha iniziato la scalata al mercato. Ha iniziato accompagnando gli altri vini della zona nelle loro espansioni oltre i confini regionali, per poi definitivamente affermare la sua presenza anche oltre i limiti nazionali.
 
IN CUCINA Come vino popolare, quotidiano compagno dei pasti di migliaia di persone in Piemonte e nelle Langhe soprattutto, il Dolcetto d’Alba DOC è perfetto in una tavola in cui si consumano i prodotti tipici di queste terre e di queste tradizioni. Perfetto con gli antipasti di verdure e con i salumi, ideale per accompagnare la carni di vitello o manzo, non è da meno con i risotti, i funghi, le minestre di legumi. 
 
 
LA RICETTA Risotto al Dolcetto d’Alba e radicchio. Ingredienti: 350 g di riso Carnaroli; 1 cipolla bianca tritata; olio evo; 150 gr di fontina; 1 cespo di radicchio; sale e pepe q.b.; 1 litro di brodo vegetale; 1 bicchiere di vino Dolcetto d’Alba Doc. Soffriggere in un tegame in 2 cucchiai d'olio la cipolla, unire il radicchio tagliato e farlo stufare per 10 minuti. Versare il riso e farlo tostare, sfumare con il vino e lasciarlo evaporare. Portare a cottura il risotto versando il brodo. A fine cottura aggiustare di sale, macinare il pepe e mantecare con la fontina a cubetti.
 
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IL TERRITORIO Il verde come colore predominante, dolci colline ricamate da filari di vitigni e piccole strade di campagna, case sparse: sono le Langhe, una regione storica del Piemonte compresa tra le provincie di Asti e Cuneo. Confinante con altri celebri territori come il Monferrato e il Roero e tagliate dai percorsi dei fiumi Tanaro, Belbo e dai due Bormida, le Langhe sono sicuramente una delle zone più affascinanti del nord Italia se non di tutta la penisola. Non a caso, il 22 giungo 2014, sono state dichiarate dall’UNESCO, proprio con il Monferrato e il Roero, Patrimonio dell’Umanità. Qui l’agricoltura e l’uva in particolare la fanno da padroni. VISITA LE LANGHE: VAI ALLA GUIDA
 
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