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Beccute, i dolcetti marchigiani preferiti da Leopardi

Gli antichi biscotti di Porto Recanati venivano preparati con gli avanzi di polenta

biscottti
©GarysFRP/iStock
Biscotti rotondi
Le beccute sono un antico dolcetto marchigiano nato dal tentativo di riciclare la polenta avanzata. Impastandola semplicemente con della frutta secca, si ottenevano saporiti biscotti che deliziavano il palato di grandi e piccini.

LA TRADIZIONE
Pare fossero uno dei dolci preferiti da Leopardi oltre a rappresentare un comodo e gustoso espediente per riutilizzare gli avanzi delle cucine marchigiane. Le beccute sono nate come sfiziosa specialità a metà tra un biscotto ed una dolce pagnottella che animava i giorni di festa nelle case di Porto Recanati, ma anche di Ancona e di Pesaro, con il sapore inconfondibile della polenta e della frutta secca. Non era raro, infatti, che in famiglia avanzasse della polenta e, nel rispetto del principio in base al quale il cibo non doveva essere gettato via, per riutilizzarla in maniera ingegnosa, in molte case si usava reimpastarla con un poco di acqua e di frutta secca assortita in base alla disponibilità. E' così che sono nati questi dolcetti dalla tradizione antica che, nel corso del tempo, si sono lievemente trasformati senza mai perdere i propri elementi distintivi. Per renderli più friabili, la polenta è stata sostituita con la farina di mais e l'assortimento degli ingredienti aggiuntivi si è arricchito sempre di più variando in base ai gusti e alle disponibilità.

LA DENOMINAZIONE
Noti anche come “beut” nella zona di Pesaro, questi biscotti vengono chiamati anche “becciate” nella zona di Ancona e “becùt” nel fanese. Ricostruire le origini del nome “beccute” e di tutte le sue varianti non è semplice ma, secondo le più accreditate teorie, rappresenterebbe una deformazione del termine “beccata” che potrebbe essere stato ispirato dall'aspetto di questi dolcetti che, in superficie, si presentano ricchi di “semi” (tra cui uvetta e pinoli) che farebbero quasi venire voglia di “beccarli”.

LE CARATTERISTICHE
Un tempo modellate con forma appiattita, simile ad una pizza, nel corso del tempo le beccute hanno assunto una forma più simile a quella di biscotti o piccoli panini. La farina di mais, impastata con frutta secca, specialmente pinoli, uva sultanina, viene ammorbidita con un poco di acqua e di olio di oliva per poi essere impastata, modellata e cotta in forno.

LA PRODUZIONE
Un tempo, quando le beccute venivano preparate con la forma schiacciata di una pizza venivano cotte nei cosiddetti “forni di campagna” formati da un imbuto di lamiera, del diametro di 50 cm con tanto di coperchio e con griglia sulla parte inferiore, per sostenere la teglia, senza fondo, che veniva posto sul fornello a carbone. Nel contado i dolcetti venivano cotti nel “forno a fascine”.

LA CULTURA
A lungo le beccute hanno rappresentato un vero e proprio dolce delle feste che rallegrava le famiglie nei mesi successivi alla raccolta del granoturco e alla macina, il “Tempo della Polenta Nuova”.

IN CUCINA
Le beccute, dalla ricetta semplice e dal sapore intenso, vengono generalmente consumate fredde sposandosi alla perfezione con vini robusti che ne favoriscono la digestione.

La ricetta. Beccute. Ingredienti: Farina gialla, pinoli, uva sultanina, zucchero, olio d’oliva, sale, pepe.
Versate sulla spianatoia della farina gialla e mescolatela con pinoli, uva sultanina ammorbidita in acqua tiepida e strizzata, zucchero, olio d’oliva, sale e pepe. Aggiungete acqua calda versandola poco a poco, fino ad ottenere un composto morbido. Divide la pasta in pagnottelle della forma che preferite (a fuso o rotonda), adagiatele su una teglia unta e passatele in forno. (taccuinistorici.it)

IL TERRITORIO
L'area del Conero è da molti considerata una delle più affascinanti della costa adriatica. E non c'è da meravigliarsene perchè il promontorio marchigiano, unico rilievo a picco sul mare tra Trieste e il Gargano, crea paesaggi unici, non a caso protetti da un Parco Regionale, fatti di morbide campagne da una parte, e spiagge magnifiche bagnate da un mare cristallino dall'altra. Il tutto arricchito dalle bellissime località della zona, a cominciare da Ancona e Camerano, che fondono i loro incantevoli scorci con quelli del monte, sino ai pittoreschi comuni di Portonovo, Sirolo e Numana che vantano alcuni dei lidi più belli della riviera.

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