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Barbera, eccellenza al femminile in Piemonte

La Barbera d'Asti è un vino legato alle antiche tradizioni contadine, a pieno titolo tra i più importanti rossi italiani e con crescenti consensi a livello internazionale. 

Vinoterapia
© Thinkstock
Uva, bicchiere e bottiglia di vino
Il Barbera, o meglio la Barbera secondo la tradizione piemontese, è uno dei vini più noti e apprezzati in tutta Italia per la generosità del carattere alcolico. Tra i vitigni più rappresentativi del Piemonte, interessa circa il 35% dei 53mila ettari di superficie vitata della regione. Originario del Monferrato, il vitigno è coltivato prevalentemente nelle province di Asti ed Alessandria, dove raggiunge la sua massima espressione nel Barbera d’Asti.

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LA TRADIZIONE Le origini di questo vitigno sono antichissime, ma i primi documenti che ne danno testimonianza risalgono solamente a qualche secolo fa. Infatti, la prima traccia formale del Barbera si trova in un documento del XVII secolo conservato nel Municipio di Nizza Monferrato. Mentre se ne fa mensione ufficiale solo nel 1798, alla stesura della prima ampelografia dei vitigni coltivati sul territorio piemontese compiuta dal conte Nuvolose, vicedirettore della Società Agraria di Torino. “Vino possente, sempre piuttosto severo, ma ricco d’un profumo squisito, e d’un sapore che alla forza accoppia la finezza”. Il suo primo cantore poetico fu Giosuè Carducci che scrisse di “Generosa Barbera” capace di far sentire forte chi se la beve. Cesare Pavese scrisse di questo vino in una delle sue lettere definendolo “leggendario”.

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LA DENOMINAZIONE Riconosciuta come DOC dal 1970, la denominazione di origine controllata e garantita “Barbera d’Asti” è stata istituita nel 2008 ed è riservata ai vini rossi delle seguenti tipologie: “Barbera d’Asti” e “Barbera d’Asti” Superiore; anche con l’eventuale specificazione delle sottozone “Nizza”, “Tinella” e “Colli Astiani” o “Astiano”.

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LE CARATTERISTICHE Il colore è rosso rubino, particolarmente intenso nel tipo Superiore, tende al granato con l'invecchiamento. Il profumo è intenso, vinoso da giovane, persistente: prevalgono la ciliegia, la prugna, le bacche scure, che evolvono in sentori di confettura e frutta sotto spirito, quindi note più o meno intense balsamiche, speziate e talvolta floreali; con la maturazione in legno sviluppa sentori di cannella, cacao e liquirizia. Al gusto risulta pieno, di grande calore ed armonia. L'affinamento regala complessità e ricchezza di tannini dolci e vellutati ed una lunga persistenza gusto-olfattiva.

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LA PRODUZIONE La zona di produzione si trova nelle province di Asti e Alessandria. La versione Superiore, ottenuta da attente cure e selezioni delle uve in vigneto, è affinata in cantina per un periodo minimo di 12 mesi, durante il quale deve trascorrere almeno sei mesi in botti di legno, completato da un periodo di maturazione in bottiglia.Sono vini molto longevi, che si apprezzano anche dopo 10 anni di permanenza in bottiglia. Dalla vendemmia 2000, all'interno della zona di produzione, sono state delimitate tre aree di particolare pregio: Nizza, Tinella e Colli Astiani, definite per legge "sottozone". Attraverso identità territoriali delimitate e regole di produzione ancora più severe la Barbera d'Asti Superiore si arricchisce così di nuove proposte di qualità, riconoscibili già attraverso la menzione in etichetta.

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LA CULTURA La Barbera d’Asti trova interpretazione in una ricca gamma di vini, contraddistinti da stili ben definiti: quelli che non subiscono alcun passaggio in botti di legno, per non perdere le caratteristiche primarie, quelli che maturano in botti di grandi dimensioni, per migliorare in complessità nel rispetto della tradizione, quelli che si completano con un passaggio in piccole botti di rovere, acquisendo stoffa ed eleganza, rivolte ad un gusto più internazionale.

IN CUCINA Nella versione base accompagna egregiamente tutto il pasto. La versione Superiore si abbina ai piatti della grande cucina, ai piatti di carne, alla selvaggina di pelo e di piuma. Ideale con formaggi, in particolare se stagionati o erborinati.

PRODOTTI TIPICI E RICETTE DAL GUSTO ITALIANO

LA RICETTA Brasato alla Barbera d’Asti. Ingredienti: 800 g di campanello di manzo; 1 carota; 1 cipolla; 1 gambo di sedano; erbe miste; farina; olio ev; burro q.b.; 1 bottiglia di Barbera; brodo.

Sistemare la carne in una pentola capiente con la carota, il sedano e la cipolla tagliati a pezzetti, aggiungere qualche erba a piacere (salvia o rosmarino), bagnare con il vino e lasciare marinare per diverse ore girando spesso la carne in tutti i suoi lati. Il giorno dopo togliere dalla marinatura la carne, asciugarla, infarinarla e farla rosolare in burro e olio ev. Versare la marinatura con il vino, salare e cuocere almeno 2 ore e mezza aggiungendo qualche mestolo di brodo. A cottura ultimata togliere la carne e versare il sugo nel frullatore. Il brasato sarà ancora più gustoso se servito con polenta o purè di patate.

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IL TERRITORIO Le Langhe sono una terra molto ricca e fertile. Oltre a donare incantevoli paesaggi, candidati a diventare patrimonio dell’Unesco, grandi vini ed gastronomia di alta qualità, queste colline sono state l’ispirazione per grandissimi scrittori che, con le loro pagine, le hanno poi rese immortali creando opere conosciute, lette e tradotte in tutto il mondo, soprattutto dalle nuove generazioni. Compreso tra il fiume Tanaro e le erte colline del Moscato, si snoda la fascia vitata del Monferrato astigiano. Una zona molto calda, dalle colline a basi ampie e non scoscese, a quote comprese tra 100 e 300 m s.l.m. è particolarmente vocata per la coltivazione del vitigno Barbera. Nel cuore della zona classica di produzione della Barbera d'Asti si scende a Nizza Monferrato. Al centro della piazza Garibaldi, da visitare, il Foro Boario e in Via Pio Corsi il Palazzo Crova, residenza nobiliare del XVIII secolo, oggi comunale e sede della Biblioteca, della Scuola musicale oltre che dell'Enoteca Regionale. VISITA IL MONFERRATO: VAI ALLA GUIDA

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