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Albareto e il fungo porcino

Albareto e il fungo porcino

E' la patria del fungo porcino IGP, che ogni anno si celebra con una grande Fiera, ma è soprattutto un angolo di paradiso parmense, sull'Appennino. Dell'Eden in terra parmense Albareto ha tutto l'aspetto e ne merita, in ogni caso, l'accostamento.

Albareto
In questo comprensorio che si estende per 104 chilometri nella valle del torrente Gotra, tra Emilia, Liguria e un lembo piccolissimo di Toscana, vissero gli Etruschi, arrivarono, come sempre, i Romani, poi i vescovi di Luni, quindi, dal V secolo in avanti, i Goti, i Bizantini e i Longobardi. La storia ha lasciato incise le sue memorie sui muri delle pievi, sulle antiche abitazioni con i tetti e gli architravi in arenaria-macigno, ed è passata di qui andando sottobraccio con i monaci di San Colombano, con i Fieschi che venivano dalla provincia di La Spezia, con i pellegrini romei, con gli eserciti.

Ma niente ha lasciato ad Albareto una fama così grande come quella donatagli dal miceto col nome al tempo stesso umile e altisonante: Sua Maestà il Fungo Porcino. Al profumato regalo della foresta che nel 1993 ha ricevuto l'IGP (insieme con Borgo Val di Taro e Pontremoli) è dedicata l'annuale Fiera del fungo porcino: un incontro imperdibile tra il sovrano del bosco e il burattino Pinocchio. E alla fama del fungo si deve anche il curioso gemellaggio con Alba, in Piemonte, la patria del tartufo.

Albareto, che pure al porcino deve tutto, ha qualcos'altro da offire. Innanzitutto le attrattive naturalistiche, dalle cime del monte Ribone al Passo di Cento Croci, dal monte Cuccherna al Gottero. Il clima ideale in ogni stagione, sotto cieli azzurri e sopra praterie d'altura è addolcito dai venti marini. Qui l'avventura è alla portata di tutti. Dal sottobosco, tra la superba vegetazione spontanea fanno capolino fragole, mirtilli, lamponi, more. Tra pini, cerri, faggi e castagni si muovono faine e volpi, saltano gli scoiattoli, scavano cunicoli ricci, tassi, donnole. La lepre sfreccia ancora nei campi e tra le piante di ginepro, al bordo dei boschi; nell'aria limpida si librano i signori del cielo, i falchi e le poiane; trote e gamberi depositano uova nelle acque fredde e limpide dei torrenti.

La gente di Albareto pratica una gentilezza antica e una socievolezza tutta nuova: mangiare un buon piatto tipico e bere un ottimo vino della grande tradizione parmigiana, diventa qualcosa tra il rito e l'evento da raccontare tornati a casa, un'esperienza sensoriale quasi mistica da condividere col cielo azzurro e le stelle che qui d'estate sembrano sempre più vicine.

Come arrivare: Da Milano o da Bologna: sull'Autostrada del Sole A1, svincolo per La Spezia e quindi Autostrada della Cisa A15. Al Casello di Borgotaro uscire e seguire la statale 523 fino al bivio per Albareto (Tra Borgotaro e Bedonia). Da Genova : sull'autostrada A12 uscire a Chiavari e proseguire per Carasco. Proseguire per Piacenza e una volta arrivati sul Passo del Bocco continuare per la Valle del Taro (Borgo Val di Taro). Tra Bedonia e Borgo Val di Taro imboccare il bivio per Albareto. Da Genova: uscire dall'autostrada A12 a Sestri Levante e proseguire per Varese Ligure e attraverso il Passo del Cento Croci - Tarsogno e seguire le indicazioni per Albareto.

Informazioni
Comune di Albareto
Tel: 0525/92 94 49 – 99 92 31
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