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Abruzzo, sull'Altopiano del Fucino le prime carote IGP d'Italia

I terreni ricchi di humus rendono questa zona dell'Abruzzo particolarmente adatta alla coltivazione di ortaggi

ortaggi
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Carote
L'altopiano del Fucino, in provincia de L'Aquila, è una terra domata dall'uomo a seguito del prosciugamento del lago che la occupava. Proprio qui, in un luogo dai terreni fertilissimi ed adatti alla coltivazione dei più svariati ortaggi, nascono le prime carote italiane ad Indicazione Geografica Tipica.

LA TRADIZIONE
La Piana del Fucino un tempo era riempita dalle acque dell'omonimo lago che il principe Alessandro di Torlonia, nel 1876 fece prosciugare e bonificare. Nel corso dei millenni sul fondo del lago si depositò un'enorme quantità di sostanze organiche dalle quali si formò l'humus che oggi rende questa terra così fertile ed adatta alla coltura degli ortaggi. Non è un caso, dunque, che oggi questa conca rigogliosa vanti ben 10.000 ettari di coltivazioni di prodotti (tra cui finocchi, radicchi, bietole, cavolfiori, indivie, pomodori e cavoli) dei quali ben 2.500 sono destinati alle carote, le uniche in Italia insignite del marchio IGP proprio per le particolari caratteristiche della terra in cui vengono coltivate.

LA DENOMINAZIONE
La certificazione IGP “Carota dell’Altipiano del Fucino” comprende le carote della specie “Daucus carota L.” derivanti dalle varietà Maestro (Vilmorin), Presto (Vilmorin), Concerto (Vilmorin), Napoli (Bejo), Nándor (Clause), Dordogne (Sg).

LE CARATTERISTICHE
Le carote locali sono caratterizzate da un bel colore arancione brillante e da forma cilindrica che tende ad assottigliarsi ed arrotondarsi in prossimità della punta priva di peli radicali e senza cicatrici profonde nei punti di emissione del capillizio. La consistenza, invece, è croccante e tenera allo stesso tempo, mentre il sapore è dolce e corposo.

LA PRODUZIONE
La carota della Piana del Fucino costituisce il 30% della produzione nazionale di questo ortaggio e rappresenta un autentico vanto della tradizione ortofrutticola della zona. Originariamente seminata “a spaglio” mescolando i semi con cenere, segatura, sabbia o perfosfato minerale, con l'avvento della meccanizzazione agricola le tecniche di coltivazione si sono modernizzate ed oggi gli agricoltori ricorrono all'utilizzo di sofisticate seminatrici dotate di sistemi di regolazione sia del numero di semi per unità di superficie, sia delle file da formare all'interno delle carreggiate. Negli ultimi decenni, inoltre, si ricorre sempre più frequentemente all'espediente di anticipare la semina al periodo tra la metà di febbraio e la fine di marzo in modo da poter procedere al raccolto tra la fine di giugno e l'inizio di luglio al fine di poter attuare sulla stessa superficie una seconda coltura orticola.

LA CULTURA
Oltre ad essere deliziosa la carota è un ortaggio da sempre apprezzato per le sue numerose proprietà benefiche. Grazie all'elevato contenuto di vitamina A e Beta Carotene, sono ottime per favorire la corretta crescita e riparazione dei tessuti corporei, e contribuiscono a mantenere la pelle liscia e morbida oltre che a proteggere le mucose di naso, bocca, gola e polmoni rendendo più resistenti alle infezioni. Queste sostanze sono, inoltre, estremamente importanti per mantenere una buona vista, soprattutto quando si trascorrono molte ore davanti a computer o televisore. Alcuni recenti studi, inoltre, hanno dimostrato che gli alimenti ricchi di Beta Carotene costituiscono un ottimo alleato nella prevenzione al tumore dei polmoni ed a certi tipi di cancro della cavità orale.

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IN CUCINA
Ottima cruda, condita con un filo d'olio e del lime oppure grattugiata sulla pasta, il sapore e la consistenza di questa carota la rendono perfetta per realizzare gustosi succhi, salse, dolci e gustosi contorni che piacciono sia a grandi che piccini.

La ricetta. Carote al latte. Ingredienti: carote, burro, farina, latte, noce moscata, prezzemolo, pepe bianco.
Lavate le carote, pelatele e tagliatele a rondelle dello spessore di circa 3 millimetri. Fate sciogliere una noce di burro in una pentola aggiungendo prima della farina e, dopo aver mescolato, anche del latte, un po' d'acqua e della noce moscata. Mentre si continuate a mescolare con l'aiuto di una frusta per evitare la formazione di grumi, raggiunta l'ebollizione, aggiungete le carote che dovranno cuocere sino a che non diventeranno tenere ed il liquido di cottura non sarà denso ed asciutto. Prima di servire in tavola, insaporite con del prezzemolo tritato o con una spolverizzata di pepe bianco.
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IL TERRITORIO
Quella del Fucino è una regione che racconta una storia. Quella del legame indissolubile tra l'uomo e la sua terra che ha modellato ed adattato alle proprie esigenze rendendola un risorsa fondamentale per la propria esistenza dopo che essa aveva condizionato lo stile di vita e gli insediamenti dei suoi abitanti. Nel cuore della Marsica, in provincia de L'Aquila, l'altopiano cela una grande conca dove un tempo si trovava un lago. A seguito del suo prosciugamento e della bonifica del terreno, la Piana si è trasformata in un'area incredibilmente fertile adatta alla coltivazione degli ortaggi. Per ripercorrere la storia della Piana del Fucino e scoprire il rapporto di reciproca influenza tra questa bela terra e le sue popolazioni occorre soffermarsi in alcuni dei luoghi più significativi della zona. A nord di Avezzano, ad esempio, le cave di Cesolino mostrano i segni del continuo avanzare ritirarsi delle acque del lago, mentre a Capistrello si può notare l'intensa opera di erosione delle acque che, traboccando verso la Valle del Liri, hanno scavato la gola nella quale è stato possibile creare il primo insediamento. La collina morenica di Albe, ai piedi del velino, mostra il punto in cui i ghiacciai si scioglievano per riversarsi nel lago mentre in cima al Salviano si possono intuire le antiche profondità del lago grazie alle rocce che portano ancora i segni delle conchiglie che popolavano i fondali. I primi abitanti della zona erano cavernicoli che utilizzavano le cavità nelle pareti rocciose che costeggiavano il lago per rifugiarsi, per poi costruire alcuni villaggi di palafitte e, successivamente, i primi insediamenti stabili lungo le coste che hanno dato origine alle attuali località.

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