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Fratta Polesine ville Veneto Andrea Palladio

Villa Badoer, un capolavoro palladiano

Nella provincia di Rovigo sorge una delle ville venete che l’UNESCO ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità

Villa Palladiana<br>
Foto di Stefano Casellato
Villa Badoer
Pur essendo una località poco nota, Fratta Polesine possiede un bagaglio storico, culturale ed architettonico di indubbio valore. Il paesino, immerso nella campagna della provincia di Rovigo, ha fatto da sfondo ad importanti momenti storici: ospita infatti la più grande necropoli d’Europa dell’Età del Bronzo, è stato protagonista di rilievo dei moti carbonari, e per finire ha dato i natali a Giacomo Matteotti. Inoltre, lo spessore storico di Fratta è arricchito dai gioielli architettonici che ospita: sono numerose le dimore aristocratiche, fra cui il sito UNESCO di Villa Badoer.

Fiore all’occhiello dell’architettura polesana, Villa Badoer porta la firma di Andrea Palladio, che proprio qui ebbe modo di mettere in pratica alcune sue idee progettuali rimaste incompiute nelle più note ville vicentine. Affettuosamente chiamata La Badoera, quasi fosse la signora del paese, domina la piatta campagna polesana dal suo terrapieno, un basamento di pietra dove un tempo sorgeva un castello medievale. Ovviamente la sua posizione sopraelevata oltre che essere funzionale ad evitare le esondazioni dei fiumi, contribuisce ad amplificare l’impatto visivo, e permetteva ai signori dell’epoca di controllare le campagne circostanti sottolineando il loro rango elevato, accentuato dal canale (un tempo fiume navigabile) che separa il giardino dal resto del paese.

Fu il nobile veneziano Francesco Badoer a commissionare il progetto della dimora ad Andrea Palladio, per coronare le vaste opere di bonifica che i signori di Venezia stavano effettuando nella Bassa Padana. Siamo nel 1556, e La Badoera è destinata a diventare il fulcro dell’immensa tenuta agricola dei Badoer, svolgendo la funzione di dominio sulla campagna che la maggior parte delle ville venete aveva in origine. Dal punto di vista architettonico, si tratta di un edificio estremamente sobrio, maestoso ed elegante. La facciata principale si caratterizza per la loggia che richiama l’estetica dei templi, con il timpano triangolare e il colonnato d’ordine ionico. Si accede da una grande scalinata scenografica, che si dirama in una maestosa rampa centrale e due laterali, collegate alle barchesse a emiciclo. Proprio queste ultime sono le uniche con tale forma compiute da Andrea Palladio, che aveva contemplato l’edificazione di portici a semicerchio anche in altre ville, ma per ragioni sconosciute non erano mai stati realizzati. Le barchesse curvilinee si presentano con un colonnato in stile tuscanico, e sembrano accogliere a braccia aperte il visitatore.

Internamente la struttura è tipicamente palladiana, con gli ambienti di servizio nel piano interrato, al di sopra le abitazioni del piano nobile e infine il granaio. Ma Andrea Palladio non è l’unico nome noto che si associa a Villa Badoer: il pronao e il piano nobile sono infatti stati affrescati dal pittore Giallo Fiorentino, e rappresentano scene allegoriche, pastorali, mitologiche e a tratti grottesche.

Nel 1996 l’UNESCO ha inserito le Ville Palladiane tra i Patrimoni dell’Umanità, inclusa Villa Badoer. Attualmente è di proprietà della Provincia di Rovigo, e si può visitare il giovedì, il sabato e la domenica, giorni che possono variare in base alla presenza di mostre temporanee ospitate all’interno; è possibile prenotare visite guidate. Per i dettagli degli orari e i biglietti cliccate qui. Le barchesse settentrionali ospitano il Museo Archeologico Nazionale di Fratta Polesine, che espone una significativa collezione di reperti relativi all’Età del Bronzo ritrovati in Veneto e soprattutto lungo il corso del Po. Villa Badoer si trova in Via G. Tasso 3, a Fratta Polesine, Rovigo.
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