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Una chiesa ‘firmata’ a Milano

Architettura e design moderno per San Francesco al Fopponino

Chiesa di San Francesco al Foppinino
San Francesco al Foppinino
San Francesco al Foppinino
In Italia siamo ‘abituati’ alle chiese ricche di opere d’arte. A meraviglie architettoniche, decorate da affreschi e tele che nemmeno i più rinomati musei possono vantare. Ma si tratta quasi sempre di capolavori del passato, del Medioevo, o del Rinascimento. Meno comuni sono le chiese moderne e contemporanee, dove l’aspetto di prestigio viene dal design o da firme architettoniche del nostro secolo. Ebbene, a Milano esiste una chiesa che vale la pena visitare per ammirarne lo splendore architettonico e di interior moderni. Che porta una firma eccellente: quella di Gio Ponti.
 
Parliamo della chiesa di San Francesco al Fopponino, che si trova in Via Paolo Giovio, nella diocesi di Porta Vercellina. Sorge dove un tempo si trovava un cimitero istituito quando la peste investì Milano nel 1630. Non a caso, Fopponino significa ‘piccolo cimitero’. La prima cappella sul sito risale alla seconda metà del 1600, e il cimitero venne chiuso definitivamente solo nel 1895. E’ solo negli anni ’50 del 1900 che si fece avanti l’ipotesi di costruire una chiesa più grande che rispondesse alle esigenze della parrocchia locale. Si scelse il sito del Fopponino, e negli anni furono sviluppati diversi progetti, successivamente accantonati. Fu nel 1961 che il progetto venne affidato a Giò Ponti, grande architetto e designer che ha plasmato la storia della progettazione italiana e internazionale. 

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Recentemente restaurata, la chiesa si presenta con uno stile sobrio e senza particolari elementi decorativi.  Negli anni successivi alla costruzione molti elementi interni considerati troppo ‘vuoti’ vennero colmati per volere della Chiesa, collocandovi nuovi elementi e opere d’arte. Ma in qualche modo è proprio l’essenzialità delle forme slanciate verso l’alto a dare carattere all’architettura. Esternamente, una facciata ricoperta di piastrelle in ceramica grigia si allunga e allarga oltre la dimensione del corpo di fabbrica, punteggiata da aperture esagonali di diverse dimensioni che si affacciano sul vuoto. Le vetrate della chiesa furono realizzate da Cristoforo de Amicis negli anni ’70, creando un incredibile gioco di luci e ombre sia all’interno che all’esterno. Internamente, i pilastri in cemento armato caratterizzano gli ampi spazi interni. Tutti gli arredi, le suppellettili sacre, addirittura le vesti liturgiche sono state progettate da Gio Ponti. Di particolare pregio, i massicci lampadari in ottone, recentemente restaurati.
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