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Todi attrazioni: le Cisterne Romane

Umbria, nei sotterranei di Todi c'è una città invisibile

Oltre 30 cisterne e 500 pozzi nei sotterranei della città umbra

Todi sotterranea
©Perugia Today
Todi, Cisterne Romane
Anni fa Todi si è guadagnata il titolo di Città più vivibile della terra. Un gruppo di ricercatori americani ha costruito al computer quella che deve essere la città ideale. Impostata come una collina, a forma piramidale, lunga un chilometro e larga 500 metri. Con una popolazioni tra i 5000 e 10.000 abitanti. Tutto questo mostra una somiglianza non casuale con la struttura urbana di Todi. La città umbra sembra essere quanto di meglio l’uomo possa desiderare, con il microclima della collina ideale, la piovosità sufficiente, l’umidità bassa, la temperatura accettabile, le dimensioni giuste. A cui si aggiungono, oltre all’ottima enogastronomia e alla splendida natura circostante, tutte le meravigliose attrazioni di una località millenaria dalla bellezza eterna che si caratterizza per i dipinti rinascimentali, le mura medievali, le tombe etrusche e i resti di epoca romana e che vede nel suo più illustre cittadino, Jacopone da Todi, uno tra i più famosi poeti medievali.

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Tra i luoghi più interessanti da scoprire a Todi ci sono le Cisterne Romane, oltre 5 chilometri di cunicoli e gallerie che comprendono più di 30 cisterne preromane, romane e medievali e 500 pozzi di varie epoche. Tutto a formare il ricchissimo patrimonio sotterraneo della città. Si tratta di un articolato sistema di strutture ipogee che percorre il colle al suo interno. Realizzato per convogliare a valle le acque di superficie ha sfruttato sapientemente le caratteristiche della collina ed ha sempre soddisfatto le esigenze della vita quotidiana. I primi cunicoli, pozzi e cisterne furono realizzati tra il II e il I secolo a. C. e rappresentano un raro esempio di ingegneria idraulica romana. Le due cisterne romane che si trovano sotto Piazza del Popolo reggevano la pavimentazione del Foro romano e sono ancora oggi ben conservate.

Sono lunghe 80 metri per 8 metri di larghezza ed 8 di altezza e si suppone che siano state realizzate colmando l’avvallamento dei due colli dove sorgono oggi, rispettivamente, la Rocca e la Cattedrale. La città invisibile sottoterra è stata riscoperta grazie alla paziente attività di indagine del Gruppo Speleologico Tuderte, che ha utilizzato i classici strumenti della speleologia finendo con l'inventare un metodo esemplare di "speleologia urbana" in cui, alle battute esplorative sotterranee, si sono alternate ricerche di Archivio su documenti storici e cartografici. I risultati ottenuti sono davvero notevoli e di grande significato per la comprensione della vita architettonica, urbanistica e civile di Todi. 
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