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Verona cosa vedere ponti

Tra i ponti di Verona

La città di Romeo e Giulietta è attraversata dal fiume Adige ed arricchita nei secoli da diversi ponti: ecco i più belli

Verona ponte
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Ponte Scaligero, Verona
Non in molti sanno che l'Adige, il fiume che attraversa Verona, è il secondo fiume italiano per lunghezza: dal passo Resia al confine con l'Austria percorre oltre 400 chilometri per poi sfociare nel Mar Adriatico non lontano da Chioggia. E' grazie a lui che la già bellissima città di Romeo e Giulietta assume suggestioni ancora più pittoresche, tagliando Verona in due e rinchiudendo buona parte del centro storico un'aera delimitata di cui sono un lato non viene bagnato dal fiume. E numerosi sono i ponti che collegano le sue sponde di cui alcuni particolarmente affascinanti e fotogenici. Come il Ponte Pietra e il Ponte Scaligero, quest'ultimo conosciuto anche come Ponte di Castelvecchio.

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Il primo è il monumento romano più antico di Verona e forse anche il più suggestivo: costruito nel I secolo a.C. per sostituire un precedente ponte in legno come si evoca dal nome, è un ponte in marmo bianco a cui sono stati aggiunti mattoni rossi per le partire ristrutturate. A schiena d’asino, è composto da 5 arcate asimmetriche ed arriva ad una lunghezza di quasi 95 metri per una larghezza di 7,20, con una torre difensiva che risale al Trecento. Si trova in uno dei punti panoramici della città e non fu immune da distruzione e crolli, come gli altri ponti che formano il panorama di Verona. Il ponte Scaligero figura come una delle più imponenti ed ingegnose realizzazioni del Medioevo italiano: costruito con tutta probabilità tra il 1354 e il 1356 per volontà del signore di allora, Cangrande II, per assicurarsi una via di fuga verso nord in caso di attacco alla fortezza di Castelvecchio in cui il ponte è integrato, fu aperto al pubblico solo nel 1870: prima di allora la sua funzione era esclusivamente militare.

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La sua struttura massiccia gli ha permesso di attraversare indenne quasi cinque secoli di storia, fino ad arrivare alla Seconda Guerra Mondiale che lo visto distrutto per poi essere fedelmente ricostruito come l'originale tra il 1949 e il 1951. Si mostra con le sue linee eleganti come se si scagliasse ardito sull'Adige partendo dalla Torre del Mastio posta al centro della fortezza medievale, le sue tre arcate irregolari ed una lunghezza di 120 metri: la parte inferiore è in marmo bianco e rosso, mentre quella superiore con merlature a coda di rondine, è in mattoni in cotto. In molti lo considerano uno dei monumenti più belli e rappresentativi della città grazie proprio alle sue arditissime arcate che, con una corda di quasi cinquanta metri, attraversano l'Adige dove il fiume compie una impetuosa curva.

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