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Sutri monumenti e leggende

Lazio: scoprire Sutri tra monumenti e leggende

Non solo la splendida Necropoli, l'Anfiteatro e le bellissime chiese: anche la storia del borgo della Tuscia è particolarmente affascinante

Borgo di Sutri
©iStockphoto
Tuscia viterbese: veduta panoramica di Sutri
Nel Lazio, intorno al Lago di Bracciano, se si percorre la Statale 493 e poi la Cassia sfilano uno dopo l’altro borghi medievali e rinascimentali tipici del Viterbese, con le loro case scure in tufo e i bei palazzi raccolti dentro le antiche mura. Tra questi spicca Sutri, situato su uno sperone di roccia sull’asse della Via Francigegna. Uscendo dal paese e prendendo in direzione di Roma si può ammirare lo splendido Anfiteatro scavato nel tufo, con le gradinate appena accennate nella roccia: risalente tra la fine del II secolo ed il I secolo a.C., si presenta con la sua forma ellittica e poteva contenere oltre 9000 persone. E’ una delle meraviglie di Sutri assieme alla splendida Necropoli etrusco-romana, una delle meglio conservate di tutta la Tuscia: vi si ammirano, infatti, diverse tipologie di tombe etrusche da quelle a camera fine alle nicchie per le urne cinerarie.

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Nel Parco Regionale di Sutri un ruolo di primo piano lo detiene il Mitreo, il luogo dedicato al Dio Mitra che venne ricavato dalla distruzione di alcune tombe: al suo interno sono visibili affreschi e maioliche risalenti all’epoca cristiana. Dal XVIII secolo è intitolato a Santa Maria del Parto. Non appena si entra nel borgo fanno bella mostra di se gli edifici religiosi: il Duomo, ovvero Santa Maria Assunta, di impianto romanico; San Francesco, fondata proprio dal Santo assisano nel 1222; San Silvestro, un’altra antica chiesa in stile romanico e San Sebastiano, edificata prima del 1200. Ci sono, poi, anche la Chiesa della Santissima Concezione del XVI secolo e quella di Santa Maria del Tempio. Oltre ai mirabili monumenti che possiamo ammirare anche oggi, anche la storia di Sutri risulta particolarmente interessante grazie alle sue leggende. Una riguarda il Dio Saturno, che lo si vuole come fondatore della città: nello stemma sutrino, infatti, compare il dio a cavallo con un fascio di spighe dorate in mano che simboleggiano la fertilità di queste terre.

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Un’altra parla di Orlando Paladino, Marchese del Chiaramonte, Conte di Blye e Gonfaloniere della Chiesa Cattolica Apostolica Romana: sembra, infatti, che sia nato nella grotta a due stanze sorrette da una colonna che si incontra su un viottolo che scende gradatamente a Valle, sulla Cassia. Leggenda vuole che la sorella di Carlo Magno, Berta, si innamorò di un valoroso condottiero privo di titolo e venne scacciata dalla corte assieme al suo innamorato. In viaggio verso Roma per chiedere al Papa di intercedere verso il re la donna mise alla luce un bel bimbo che crebbe sano e forte diventando capo della gioventù locale. Arrivò il giorno in cui a Sutri giunse la corte di Carlo Magno ed Orlando, travestito da servitore, si infiltrò nella sala del banchetto reale e sottrasse la coppa dove aveva appena bevuto il sovrano. Fu grazie a lui e al riconoscimento di Berta che venne permesso il ricongiungimento dei familiare con il re ed Orlando divenne, col passare del tempo, paladino di Francia. Non a caso diverse città francesi si vantano di aver dato i natali al famoso personaggio, ma Sutri ha spesso la meglio tanto che la leggenda viene ancora oggi tramandata di padre in figlio. 

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