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Sassari Palazzo della Provincia

Sardegna, nel salotto buono di Sassari

In Piazza d'Italia si erge il maestoso Palazzo della Provincia che crea una suggestiva cornice scenografica

 Facciata del Palazzo della Provincia di Sassari
©Wikipedia
Sassari, facciata del Palazzo della Provincia
Piazza d’Italia, la più importante di Sassari, risulta essere anche una delle più belle e scenografiche di tutta la Sardegna. Sorge ai bordi del centro storico medievale, poco all’esterno della cinta muraria, lungo quell’asse stradale che già esisteva in epoca romana e che viene chiamata oggi Via Roma. Non è un caso che sia considerata il salotto cittadino: realizzata a partire dal 1872, è arricchita dalle architetture di Palazzo Giordano in stile neogotico, dal monumento a Vittorio Emendale II inaugurato nel 1900 e dallo scenografico Palazzo della Provincia, sede della Provincia di Sassari sin dal 1878. Quest’ultimo è un’opera grandiosa, nata dall’idea di voler riempire una vasta area vuota di circa un ettaro. La prima pietra fu posta il 18 ottobre del 1873 e si lega ad una curiosità che non tutti sanno: nel cemento delle fondamenta del palazzo venne inserita una pergamena che ricordava i nomi dei promotori, una moneta d’oro da 20 lire ed una 5 in argento.

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A suggellare il compimento della costruzione, nel luglio del 1880 entra in funzione, sul frontone della facciata, il grande orologio civico. Su una superficie di 4456 metri quadrati trovano posto 265 ambienti luminosi e disimpegnati da gallerie e corridoi, un cortile d’onore porticato e due di servizio a cui si aggiunge un grande giardino. Esternamente l'edificio è impostato secondo accenti neorinascimentali, con un corpo centrale scandito nei piani superiori da sei semicolonne corinzie di ordine gigante che digradano in lesene assecondando il leggero arretramento dei corpi laterali. Dall’androne ci si immette nel cortile d’onore, dove figurano lapide commemorative dei Caduti della Provincia. Il cortile è circondato dal porticato, con delle vetrate che consentono la vista sul giardino retrostante.

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Il palazzo ospitò diverse volte i reali in visita e le sale conservano gli arredi originali. I mobili per le camere del Re e della Regina vennero eseguiti espressamente da una ditta a spese della Provincia, su indicazioni di un funzionario della Real Casa: l’arredamento era quanto di meglio poteva essere fornito dall’industria locale del mobilio, famoso anche all’estero. Si parla, nei documenti che attestano il preventivo dell’arredamento, di un letto artistico in stile rinascimentale a due piazze in legno massiccio, completo di elastico imbottito, coperta di damasco cremisi con ricca frangia e baldacchino addobbato. Nelle stanze reali prevale un gusto piuttosto eclettico caratterizzato da tocchi neo settecenteschi. La Stanza della Regina è stata studiata, sin dalle origini, per apparire luminosa, accogliente ed anche civettuola con una tappezzeria dai toni tendenti al rosa a ricoprire il letto a baldacchino. 

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