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Messina Chiesa SS Annunziata dei Catalani

Messina, le architetture particolari che rendono unica la Chiesa dei Catalani

Distrutta e ricostruita, la Chiesa della SS Annunziata rappresenta uno splendido esempio di stili diversi su un impianto tardo bizantino

Chiesa di SS Annunziata dei Catalani
©Discover Messina
Messina, esterno della Chiesa di SS Annunziata dei Catalani
Vera e propria Porta della Sicilia, con il suo porto a forma di falce, Messina è sempre stata una città basata sul commercio. Ma tutta la sua provincia è anche uno scrigno di tesori artistici, storici ed architettonici, che hanno raggiunto il massimo splendore sotto il dominio di Svevi, Angioini ed Aragonesi, quando divenne la capitale del Regno di Sicilia ed una delle più fiorenti città del Mediterraneo. Tra i monumenti che meritano una visita, oltre al Duomo che troneggia nell’omonima piazza assieme alla Fontana di Orione, il Tempio Votivo di Cristo Re e la Chiesa di San Francesco d’Assisi, primo tempio eretto dall’Ordine Francescano in Sicilia, vale la pena una sosta alla Chiesa della Santissima Annunziata dei Catalani, situata tra Via Cesare Battisti e Via Garibaldi.

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L’edificio rappresenta, dal punto di vista architettonico, un esempio di stili diversi su un impianto tardo bizantino. Venne edificata nel periodo compreso tra il 1150 e il 1200, sui resti del tempio di epoca classica dedicato a Nettuno. E’ conosciuta anche come Annunziata di Castello a Mare per la sua vicinanza all’omonima fortezza e la sua storia si divide tra i padri Domenicani, i mercanti catalani e i chierici teatini. Venne restaurata in epoca aragonese ed elevata al rango di cappella reale, cosi che veniva assegnata dai re, che si succedevano di volta in volta, a persone da loro scelte. Di seguito passò al Senato messinese e, dopo il terremoto del 1783 venne elevata a parrocchia. L’altro sisma, quello del 1908, non la rase al suolo ma fece crollare tutte le parti non originali di epoca baracca e i corpi di fabbrica addossati all’esterno, riportando alla luce la primitiva struttura.

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Oggi si presenta come una magnifica espressione dell’arte normanna con influenze bizantine, in cui si fondono in maniera armoniosa gli stili bizantino, romanico, arabo e normanno. Questo appare nella parte absidale con il transetto sormontato da una cupola cilindrica ad arcate su colonnine e strette finestre, che danno vita ad un gioco cromatico di armoniche e vivaci geometrie di colori. Delle tre absidi che la compongono solo quella centrale emerge dall’esterno, restando incluse dentro lo spessore murario le altre due laterali, in una soluzione adottata anche per altri monumenti del periodo normanno. Il portale principale è sormontato dallo stemma romboidale aragonese e presenta caratteri tardo romanici normanno-lombardi nei capitelli e bizantini negli stipiti. All’interno testimonianze dell’influenza araba si riscontrano tra le colonne dell’abside maggiore e alcuni capitelli, mentre quella arabo bizantina è evidenziata nella corporatura dell’arco trionfale e quella normanno lombarda nelle strette ed alte finestre delle navate.

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