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Tar Pits Museum Los Angeles

Tar Pits Museum, ogni giorno un fossile nuovo

Da pozze di catrame naturale emergono quotidianamente fossili di animali preistorici

Los Angeles Tar Pits
istockphotos
Tar Pits Museum
C’è un museo davvero particolare a Los Angeles. Non il LACMA, non il Getty o il nuovo, gettonatissimo Broad. Non un museo che ospita opere d’arte. Se volessimo includerlo in una categoria, diremmo che è semplicemente un museo di paleontologia. Ma è la fonte, l’origine dei reperti esposti a renderlo stupefacente. Si chiama Tar Pits Museum (per esteso La Brea Tar Pits Museum), ed è un luogo dove i fossili preistorici abbondano, e continuano ad affiorare ancora oggi. Tutti i giorni. 
 
Nel parco su cui sorge il museo infatti vi sono delle pozze di catrame naturale, delle piccole ‘piscine’ di un materiale viscoso, nero, e perfettamente mimetizzato da strati di foglie e sterpaglie. In questa sorta di sabbie mobili di catrame, di origine antichissima, sono finiti intrappolati migliaia di animali vissuti nell'epoca dell'ultima glaciazione. Predatori e prede hanno trovato in queste imprevedibili pozze di liquame appiccicoso la loro fine, venendone inghiottite. La cosa davvero straordinaria, è che le loro ossa sono rimaste sul fondo di queste pozze fino ad oggi, perfettamente conservate, e da esse continuano ad essere ripescate dagli archeologi. 
 
Fino a 11.000 anni fa l’area dove oggi sorge Los Angeles era un vero paradiso terrestre per le specie animali. Nelle tar pits (le pozze di catrame, bitume) attorno al museo, oggi recintate e segnalate, sono stati trovati i resti di giganteschi mammut, di bradipi giganti, antenati di lupi e linci e ogni genere di mammifero – molti oramai estinti. Nel 1700 i primissimi abitanti della comunità che fondò Los Angeles utilizzavano il catrame di queste pozze per isolare i tetti delle loro case. E, ogni tanto, vi trovavano un dente, un piccolo osso. E’ solo nel 1875 che lo studioso William Denton, venuto a contatto con uno di questi piccoli reperti, capì che si poteva estrarre da quelle pozze ben più che catrame.
 
Da allora iniziarono gli scavi che sono tutt’oggi in corso. Alcune scoperte sono state mastodontiche (letteralmente), ma ogni giorno continuano ad emergere centinaia di piccole ossa e denti di ogni tipo di animale vissuto durante l’ultima era glaciale. Oltre a visitare il museo, si possono osservare le pozze e le strane bolle che emergono dalla loro profondità, ma anche ammirare il lavoro degli archeologi attualmente al lavoro in alcune di esse. Con ogni probabilità, sarete testimoni di un formidabile 'ripescaggio'. 
 
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