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Spello Villa dei Mosaici 

Spello, le meraviglie della Villa dei Mosaici

Nel cuore dell'Umbria un eccezionale tesoro archeologico

Mosaico, Villa dei Mosaici
©Villa dei Mosaici 
Mosaico Mescita Vino, Sala dei Banchetti
Per chi conosce Spello sa che si tratta di una delle località più ricche d’attrattive del territorio umbro. E da questa stagione si può fregiare di un ulteriore tesoro, una delle scoperte archeologiche più straordinarie dell’intera regione, ovvero la Villa dei Mosaici, che ha inaugurato la nuova struttura museale più moderna e multimediale. Sono dieci ambienti dai pavimenti a mosaico la cui bellezza straordinaria riesce ad incantare chiunque, grazie alle meravigliose decorazioni policrome create da elementi geometrici, figure umane, animali selvatici e creature fantastiche. Scoperta nel luglio 2005 appena fuori le mura di Spello, in località Sant’Anna, la villa si trovava lungo un ramo secondario della Via Flaminia che da Roma arrivava a Rimini passando per l’Umbria.

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L’ingresso è andato perduto, ma intorno al peristilio, il cortile porticato che circondava il giardino interno, si aprono una serie di stanze, denominate dalle figure e dai motivi decorativi dei mosaici. Ecco dunque aprirsi, una dopo l’altra, la stanza degli uccelli, la stanza delle anfore, il triclinio, la stanza del sole radiante, la stanza del mosaico geometrico, il peristilio, la stanza degli scudi e l’ambiente riscaldato. La sala dei banchetti si caratterizza per una scena di mescita del vino rappresentata al centro del pavimento. Altri personaggi, disposti simmetricamente con in mano elementi vegetali o attributi legati al mondo dell'agricoltura, raffigurano le Stagioni. A completare il mosaico pantere, domestici  imd cinghiale, anatra, cervo e fantastici come tigri marine. Ci sono anche ambienti non decorati che, con tutta probabilità, avevano la funzione di stanze di servizio. Gli studiosi sono concordi nell’individuare due fasi costruttive distinte, quella augustea, dal 27 a.C. al 14 d.C, attestata dai resti di pavimentazione in cementizio, e la successiva in piena età imperiale, tra il II e gli inizi del III secolo d.C.

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Non risultano iscrizioni con il nome del proprietario, la cui identità rimane quindi ignota. Viste le dimensioni della dimora si trattava di certo di una persona ricca e molto influente. In molti suppongono si tratti di un viticoltore studiando il mosaico al centro della stanza principale. Il percorso museale del progetto architettonico prevede percorsi per la visita alle stanze della villa e spazi destinati a sala multimediale e didattica. Il lungo e minuzioso lavoro di restauro è stato condotto nel corso degli anni per ridare splendore alla Villa dei Mosaici, grazie ad un’operazione delicata e complessa che ha previsto la pulitura delle singole tessere e il loro consolidamento nelle varie fasi di scavo e di musealizzazione.


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