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Museo delle Mura di Roma

Roma, un museo per conoscere le sue mura difensive

Attraverso il tracciato della cinta muraria di una città se ne può rileggere la storia

Porta San Sebastiano e Mura Aureliane
istockphotos
Porta San Sebastiano
Che Roma sia un museo all’aria aperta, non è un luogo comune, ma un dato di fatto. Visibili e tangibili sono tantissime testimonianze della ricca storia della città, incluse quelle che, a volte, si danno per scontate. E’ il caso della cinta muraria, anzi delle cinte murarie, che un tempo la circondavano e la difendevano, oggi elementi urbani accanto ai quali il traffico scorre imperturbabile, o le antiche porte dei loro accessi, divenute ‘accessorio’ cittadino. In verità, le mura di Roma sono un mastodontico monumento dell’antichità, che vantano una storia millenaria. Per sottolineare l’importanza di tali opere architettoniche, dal 1990 esiste un museo ad esse dedicato. 
 
Il Museo delle Mura è una interessante variazione ai classici percorsi turistici della capitale, e si trova all’interno della Porta San Sebastiano delle Mura Aureliane. Un itinerario didattico la cui idea nacque già in epoca precedente alla guerra, ma che per diversi anni non poté diventare realtà per vicissitudini burocratiche e politiche: i locali cambiarono uso e destinazione più volte, fino ad arrivare al 1990, anno dell’inaugurazione del Museo delle Mura compreso tra alcuni locali di Porta San Sebastiano e una parte del cammino di ronda delle mura. 
 
Le Mura Aureliane sono l’opera muraria più grande e meglio conservata. In verità non sono le più antiche: sono infatti precedute dalle Mura Serviane, la prima cinta urbana del VI secolo a.C., della quale però rimangono pochi resti in un tracciato che circonda il centro storico. Le Mura Aureliane appartengono invece al III secolo a.C. e furono ordinate da Aureliano per difendere la capitale dell’Impero dagli attacchi dei barbari. Furono costruite piuttosto in fretta, e diverse strutture architettoniche già esistenti vennero inglobate nel tracciato. Il percorso era ben più ampio delle precedenti, ed era costituito da mura in mattoni alte circa 6 metri, dotate di una torre di pianta quadrata circa ogni 30 metri. Tra le porte più importanti, alcune delle quali ancora perfettamente visibili e parte dell’urbanistica, quella dedicata a San Sebastiano, che in origine era detta Porta Appia, visto che ad essa si giungeva al termine della via Appia. 
 
Sia la cinta muraria che la porta Appia subirono numerosi restauri nei secoli, venendo innalzate, amplificate, fortificate in base alle necessità e all’evoluzione della tecnica (e delle armi da cui si dovevano difendere). Successivamente, furono fatte erigere altre cinte murarie, che dovevano difendere specificatamente lo stato pontificio, ovvero le mura Leonine dell’800 d.C. e le mura Gianicolensi, del 1600. Insomma, seguire il tracciato delle mura di Roma e immergersi nella loro storia è un modo interessante di conoscere una cronistoria della città integrandola con l’epoca moderna.
 
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