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Roma deserta in mano agli skaters di Slam

Arriva in homevideo il film di Andrea Molaioli, un'occasione per riappropriarsi di spazi sottovalutati della Capitale.

Universal Pictures
Nelle sale era passato a marzo, e oggi la sua interprete più famosa è in tutt'altre faccende impegnata, visto che Jasmine Trinca - dopo il Fortunata che le ha portato l'importante riconoscimento del Festival di Cannes - è impegnata nel Sulla mia pelle di Alessio Cremonini al fianco di Alessandro Borghi, a giorni a Venezia… Ma con l'estate e i suoi esodi, quale miglior occasione per recuperare lo Slam - Tutto per una ragazza (in homevideo dal 26 luglio scorso) con cui il regista romano Andrea Molaioli aveva 'svelato' l'esistenza di una Cultura Skater e dei luoghi dove questa si sviluppa o ritrova.

Nel film seguiamo le vicissitudini di Samuele, sedici anni e una grande passione per lo skateboard. Questi passa le sue giornate con gli amici tra salti, evoluzioni e cadute, e coltiva un'amicizia tutta immaginaria con il suo eroe, Tony Hawk, il più grande skater di tutti i tempi. Sam vorrebbe andare all'università, viaggiare, magari vivere in California. Vorrebbe soprattutto essere il primo della sua famiglia a non inciampare nell'errore di diventare genitore a sedici anni, come è capitato a sua mamma e a sua nonna. È però difficile sfuggire al singolare destino della sua famiglia specie quando incontra Alice, lei è meravigliosa e sembra rappresentare tutto ciò che desidera…

Si inizia dal Colosseo, sotto Colle Oppio, in una scena di massa nella quale vediamo Via dei Fori Imperiali presa d'assalto e conquistata da una gioiosa marea di skater romani e napoletani ("entusiasti di appropriarsi di uno spazio tanto emblematico", come ricorda Molaioli), ma è tutta Roma la scena delle avventure di Samuele e Lepre, e dei loro compagni 'su ruote'. Reclutati dal regista tra i veri appassionati di skateboard e affini che ogni giorno si danno appuntamento nei 'Loro' luoghi. Non molti, in realtà, un paio a sentire lui: "Il primo a Viale Kant", dove per entrare "ci vuole il biglietto", e "quello 'di Cinecittà' - dove si sono principalmente svolte le riprese - che è di proprietà del comune e libero"… seppur "difficile da raggiungere con i mezzi".

Ma la storia di quel parco è irta di difficoltà, le stesse che avevano spinto la comunità a rifugiarsi a Ostia o al Parco della Musica. Fino a oggi, visto che sull'onda della produzione di Indigo e grazie a uno sponsor privato lo Skate Park di Cinecittà è rinato, a Via Libero Leonardi.

"Una delle maggiori difficoltà era trovare una location credibile, - racconta il regista. - Londra, la città in cui Hornby aveva ambientato il romanzo ha skate park che a Roma non esistevano". Ma "non sarebbe stata la stessa cosa - come sottolinea Francesca Cima della Indigo. - Abbiamo pensato di approfittare di questa occasione per rimettere veramente a nuovo lo skate park installando nuove rampe e recintandolo per difenderlo dalle devastazioni". "Non ero particolarmente ferrato sulla loro cultura, - ammette Molaioli, parlando dei suoi giovani protagonisti - ma mi sono calato piacevolmente nella scena romana degli skater, che abbiamo cercato di coinvolgere, anche per non saccheggiare quel mondo. Abbiamo voluto riqualificare quell'aera, in modo che dopo il nostro passaggio qualcosa rimanesse anche ai ragazzi".
 
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