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Ravenna monumenti statua di Guidarello Guidarelli

Ravenna, una statua al bacio

L'opera scultorea di Guidarello Guidarelli è nota soprattutto per una credenza popolare che coinvolge il famoso condottiero ravennate

Statua del condottiero ravennate
© Redazione Turistica Servizio Turismo e Attività Culturali del Comune di Ravenna
Statua di Guidarello Guidarelli, dettagli del volto
Tra le numerose attrazioni della bella città romagnola il MAR, Museo d’Arte della Città di Ravenna, ospita alcuni imperdibili capolavori. Il museo si sviluppa all’interno del complesso monumentale della Loggetta Lombardesca, ovvero il monastero cinquecentesco dell’adiacente Abbazia di Santa Maria in Porto. Il chiostro attrae per le sue proporzioni rinascimentali e l’elegante loggia a cinque archi, e tra le esposizioni permanenti ospitate negli spazi architettonici e nella Pinacoteca trova sede una collezione antica con opere tra cui dipinti e sculture, che abbracciano il periodo tra il XIV e il XIX secolo.

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E’ qui che si trova una statua divenuta celebre: quella di Guidarello Guidarelli. Scolpita da Tullio Lombardo nel 1525, rappresenta il famoso condottiero ravennate che giace morto con la sua armatura sulla lastra tombale. Da sempre oggetto di grande attenzione, l’opera scultorea spicca per la ricercata e morbida espressività del volto, messa ancora più in risalto dal restauro, che contrasta con la rigidità dell’armatura. Guidarello, cantato anche da D’Annunzio e ricordato da Byron, fu nominato cavaliere da Federico III d'Austria nel 1468 e fu capitano di Cesare Borgia nel 1500. Morì a Imola l'anno successivo, in una disputa causata della mancata restituzione di una camicia.

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Quello che più attrae del personaggio è però la leggenda che l’ha riguardato nei secoli. Si diceva, infatti, che le donne pronte a sfiorare le labbra del Guidarelli sarebbero andate incontro a matrimonio certo entro l’anno e quelle già sposate avrebbero partorito un figlio bello come il giovane guerriero. Ecco perché milioni di dolci contemplazioni e platonici abbandoni si sono succeduti al cospetto di questo struggente ritratto, oggi non più baciabile, colto nel passaggio tra la vita e la morte. Ed ecco perché il restauro è stato necessario per eliminare dalla lastra funebre tutte le tracce di rossetto, gesso, malta, polveri ed oli accumulati nel corso dei secoli. La notorietà del Guidarelli non solo ha raggiunto tutto il territorio nazionale ma ha varcato anche quello estero: complice la leggenda vengono infatti spedite lettere d’amore da tutto il mondo. Spesso con una certa cifra in denaro per acquistare mazzi di rose rosse da deporre ai piedi della statua. E’ stato addirittura istituito un ufficio apposito dell’Ente locale del Turismo di Ravenna per gestire queste lettere d’amore. 

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