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Palazzo Castiglioni Milano liberty Sommaruga

Palazzo Castiglioni, il trionfo del liberty milanese

Un edificio osteggiato a suo tempo, ma celebrato oggi come emblema dell’Art Nouveau italiana

Facciata di Palazzo Castiglioni
Di Melancholia~itwiki - Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=53865843
Facciata di Palazzo Castiglioni
Quando un’opera è innovativa, esteticamente ‘nuova’ e al tempo stesso provocatoria, non manca di suscitare dibattiti accesi. A volte talmente accesi da ‘indignare’ e aizzare il furor di popolo. E non si tratta solo di opere d’arte controverse (chi non ricorda il ‘dito medio’ di Cattelan di fronte alla Borsa di Milano?), ma anche di architetture che ‘disturbano’ l’estetica della città per come la si è abituati a vedere. A suo tempo fece per esempio scalpore Palazzo Castiglioni, oggi considerato uno dei più egregi esempi del liberty italiano, ma all’epoca della sua costruzione duramente osteggiato dai cittadini. Fino al punto da richiedere la rimozione di alcuni suoi orpelli. 
 
Palazzo Castiglioni si trova nel centralissimo Corso Venezia, ed è un edificio di tre piani dall’elaborata facciata, alla cui base un bugnato grezzo riprende le forme delle rocce in natura. Voluto da Ermenegildo Castiglioni, imprenditore di ricchissima discendenza, e commissionato all’eccentrico architetto Giuseppe Sommaruga, vide la luce nei primissimi anni del 1900. L’architettura in stile liberty arrivò leggermente in Italia in ritardo rispetto ad altri Paesi europei, e non ebbe una vera e propria scuola di riferimento. Ecco che, nel contesto del 1904, quando il palazzo fu svelato, il suo stile iper-decorato fu accolto come qualcosa di controverso, decisamente poco apprezzato. In particolare due statue che circondavano il portone centrale (allegoria della pace e dell’industria) vennero aspramente criticate per l’inutilità funzionale, per l’eccesso decorativo e per la nudità. Tanto da far guadagnare al palazzo il soprannome sbeffeggiante di Ca’ di ciapp, ‘casa delle chiappe’). A furor di popolo in piena ebbrezza censoria, le statue vennero rimosse. Ma la facciata di Palazzo Castiglioni continuò ad essere ridicolizzata anche dalla satira e dai giornali locali per molto tempo.
 
In effetti l’obbiettivo di Ermenegildo Castiglioni era quello di autocelebrarsi, e di farlo costruendo un palazzo impossibile da non notare, spavaldo e imponente. E l’ingegno di Sommaruga concepì l’elaborata facciata attirandosi le critiche dell’epoca, ma anche gli osanna delle decadi successive. Oggi infatti si tratta di una preziosissima testimonianza dell’Art Nouveau milanese, quasi un manifesto artistico. Sede della Confcommercio, ha di recente ospitato una retrospettiva dedicata all’architetto durante la quale è stato possibile visitare il palazzo nei suoi scenografici interni. L’arredamento d’epoca è andato distrutto quando le truppe Alleate, sul finire della Seconda Guerra Mondiale, lo utilizzarono come base. Ma gli stucchi, le decorazioni manieriste e gli elementi coreografici sono ancora presenti e ricchi di valore artistico. 
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