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50 anni di Totò Maggio dei monumenti a Napoli

“O Maggio a Totò”: Napoli festeggia un mito

A cinquant’anni dalla scomparsa del celebre Totò, la città ricorda il mitico attore

istockphoto.com
Totò riproduzione a Napoli
IL MAGGIO 2017 DEDICATO A TOTO’

Al centro di "'O Maggio a Totò" ci sarà, come è giusto, il suo quartiere, la Sanità, mobilitato per l'occasione. In verità Antonio de Curtis, in arte Totò, morì il 15 aprile del 1967. Per il mitico personaggio che se ne andava ci furono tuttavia ben 3 cerimonie funebri. La prima fu celebrata a Roma, cui seguì un secondo funerale a Napoli, e poi ancora un terzo, il 22 maggio, di nuovo a Napoli, nel suo quartiere, appunto: la Sanità. Proprio intorno a queste date si snoderà anche il filo del ricordo.

NAPOLI PER TOTO’

Protagonista delle celebrazioni per i cinquant’anni dalla morte di Antonio De Curtis, tuttavia, sarà l'intera città, con un pensiero particolare ai giovani. Tra i giovani e i giovanissimi napoletani e non solo Totò è infatti altrettanto noto dei loro contemporanei. Un personaggio dalla grande attualità che può essere ancora considerato un mito dei nostri tempi. Proprio i giovani, dunque, possono dare il contributo più originale per la riscoperta di un’icona cinematografica dalle mille sfumature.

IL MAGGIO DEI MONUMENTI 2017

Le celebrazioni sono state annunciate ufficialmente dall'assessore alla Cultura e al Turismo Nino Daniele. Già lo scorso ottobre, al termine di una riunione tenutasi a Palazzo San Giacomo, alla quale il Comune ha invitato le istituzioni culturali cittadine e le associazioni tradizionalmente protagoniste dell'appuntamento primaverile, era stato deciso di dedicare proprio a Totò, a cinquant'anni dalla sua morte, il “Maggio dei Monumenti 2017”.

Non sarà una commemorazione - è stato sottolineato - che il nostro Totò avrebbe forse scongiurato con un gesto scaramantico o sbeffeggiato con una delle sue battute surreali, e nemmeno una riscoperta, perché sull'immagine di Totò questi cinquant'anni sono passati rapidi e leggeri, senza cancellarla, senza nemmeno sbiadirla, così forte e viva è la sua presenza nell'immaginario, nel linguaggio, nella cultura napoletana e non solo”.
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