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Monterchi Madonna del Parto

Monterchi, retroscena sulla Madonna del Parto di Piero della Francesca

L'opera di Piero della Francesca è una tra le più straordinarie ed enigmatiche del Rinascimento, vanto del borgo toscano

Monterchi, la Madonna del Parto
© Comune di Monterchi - Monterchi Museum
Piero della Francesca, la Madonna del Parto
Anticamente era conosciuto come Mons Herculis, il Monte d’Ercole, arroccato su una collina che si erge isolata: e ancora oggi Monterchi, in provincia di Arezzo, gode di una posizione davvero invidiabile, incorniciato da colline costellate di antiche pievi medievali e conventi. Il centro storico, con le stradine intricate ricche di botteghe e caratteristici ristorantini, ha conservato intatta la sua atmosfera medievale ma ciò che rende Monterchi celebre nel mondo è la presenza di un capolavoro assoluto dell’arte italiana: si tratta della Madonna del Parto, dipinto da Piero della Francesca attorno al 1459 per onorare la madre nativa del borgo toscano, considerato una tra le più straordinarie ed enigmatiche opere del Rinascimento.

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La Vergine è raffigurata al centro di una tenda preziosa poco più che adolescente, con gli occhi leggermente a mandorla, la pelle chiara e luminosa, i biondi capelli stretti in trecce sottili girate intorno al capo. La bellezza del volto non ha confronti nella storia dell’arte, poiché sa unire l’assoluta naturalezza di una semplice fanciulla di paese a qualcosa di regale e soprannaturale, grazie anche alla luminosità perlacea dell’incarnato che sembra emanare luce propria. L’immagine esalta il miracolo della maternità, con la figura della futura madre alta e bellissima nella sua gravidanza avanzata, che posa la mano destra con gesto protettivo sul corpo rigonfio, evidenziato dai lacci della veste che mostrano il candore della camicia. Proprio questo capolavoro è al centro di un dibattito che vede protagonisti i Musei Capitolini di Roma, uno dei luoghi più prestigiosi d’Italia per l’arte, che hanno chiesto in prestito l’opera senza però aver avuto risposta affermativa. A nulla è valsa l’offerta di diverse centinaia di migliaia di euro per il prestito, soldi necessari al Comune di Monterchi per allestire un vero e proprio museo dedicato alla Madonna del Parto, ospitata attualmente all’interno di una scuola: la risposta del sindaco è stata che per vedere la Madonna si deve andare a Monterchi.

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E’ da decenni che l’opera è al centro di dibattiti e situazioni di stallo burocratici, con interventi della Chiesa Cattolica Romana e del Ministero della Cultura: la questione più controversa è quella che verte su dove debba essere esposto il dipinto e la risposta conclusiva alla domanda a chi appartenga non c’è ancora mai stata. Monterchi è una tranquilla realtà di 2000 abitanti molti dei quali sono pensionati o pendolari e l’unica fonte di turismo è proprio la presenza della Madonna del Parto, che attira una media di 30 mila visitatori l’anno: c’è chi la vuole far tornare nella sua collocazione originaria su un muro di una chiesa antica su una collina appena fuori Monterchi, che adesso confina con il cimitero; chi, come la diocesi, in un convento da costruire di fronte la scuola; chi la vuole prestare per disporre di un fondo economico per la costruzione del convento. Ancora non c’è una soluzione, ma la Madonna del Parto continua ad attrarre curiosi e fedeli con il suo sguardo abbassato che sembra dare un tono nobile ed austero.
 
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