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San Martino in Pensilis la Carrese 

Molise: a San Martino in Pensilis il patrono si festeggia con i buoi

Il 30 aprile nella cittadina in provincia di Campobasso si svolge uno degli avvenimenti più attesi dai molisani che vede protagonisti buoi e cavalieri

San Martino in Pensilis corsa coi buoi
©Il Giornale del Molise.it
 Carrese di San Martino in Pensilis, corsa con i buoi
Il Molise è una regione dalle antiche tradizioni e tra gli eventi più cari ed attesi dalla popolazione c’è la Carrese di San Martino in Pensilis, in programma dal 29 aprile al 2 maggio. Si tratta di una corsa di carri, la Carrese appunto, trainati da buoi condotti da tre uomini ciascuno coadiuvati da cavalieri alle spalle e ai fianchi che pungolano con verghe. Al termine della gara il gruppo vincitore si aggiudica l’onore di trasportare sul proprio carro il corpo di San Leo in processione.  L’evento è infatti dedicato al Santo Patrono del comune in provincia di Campobasso e l’origine della Corsa dei Carri si deve proprio al ritrovamento delle Reliquie di San Leo.

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La credenza popolare narra che i signori di San Martino e dei paesi limitrofi, andando a caccia verso il mare, si dovettero fermare improvvisamente tra le boscaglie dove sorgeva un tempo un monastero perché in quel luogo i cavalli si inginocchiarono senza volersi più muovere: fu li che, scavando, trovarono il corpo del Santo Patrono. Ogni signore si contendeva la paternità del ritrovamento per poterlo portare nel proprio feudo e, per non arrivare alle armi, si decise di mettere il copro su un carro trainato da buoi che, lasciato in libertà, scelse di fermarsi a San Martino. Tutta la manifestazione è preparata con cura nei minimi particolari e si inizia la sera del 29 aprile con i canti della Carrese in piazza, dove sfilano i carri e si accendono i fuochi per dar vita al suggestivo spettacolo pirotecnico. Il 30 aprile è il giorno della Corsa: i carri ricevono la benedizione alle 13, quindi si avviano alla partenza, svolgendo a ritroso il percorso di 8 chilometri della gara e attendono il via dal sindaco per iniziare la loro corsa verso il traguardo.

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Questa tradizione che si protrae da secoli la si può leggere con due interpretazioni principali, oltre a quella leggendaria: la prima riguarda il bue, che rappresenta la forza della natura imprevedibile che invano l’uomo tenta di misurare e governare, soprattutto in una stagione in cui la natura si risveglia con tutta la sua forza e si passa dalla staticità invernale alla dinamicità della primavera. Una seconda lettura è più religiosa e vede nella figura del bue, consueta vittima sacrificale fin dalla tradizione pagana, la figura del Cristo ritratto in tutta la sua potente mansuetudine con le corna sollevate verso l’alto, ma destinato al sacrificio. In qualunque modo la si interpreti, la Corsa dei Carri, da otto secoli, continua ad essere sempre la stessa, e appassiona non solo il popolo Sammartinese ma anche le migliaia di molisani e turisti che la animano e la vivono ogni anno.
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