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Matera attrazioni Palazzo Lanfranchi

Matera da scoprire: il significato di Palazzo Lanfranchi

E’ il massimo monumento del periodo seicentesco nella città lucana e rappresenta la testimonianza della memoria collettiva del territorio

Facciata di Palazzo Lanfranchi
© di Mateola - Opera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons 
Matera, Palazzo Lanfranchi
Matera non è solo Sassi, anche se ne sono il simbolo riconosciuto a livello internazionale e il primo sito dell’Italia meridionale ad essere entrato nel 1993 nella lista Unesco dei Patrimoni dell’Umanità. Va de se che l’esempio più significativo di nucleo urbano scavato nella roccia, che ormai da tempo attira anche noti cineasti, stuzzica la curiosità della maggior parte dei visitatori, ma anche il resto della città è ricco di attrazioni piuttosto significative dal punto di vista storico artistico. C’è Palazzo Lanfranchi, ad esempio, che da seminario diocesiano è diventato museo nazionale. Fu progettato e realizzato dal frate Francesco da Copertino su commissione del vescovo Vincenzo Lanfranchi ed edificato tra il 1668 e il 1672 per assolvere alla funzione di Seminario diocesano.

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Importante dal punto di vista storico poichè costituisce il primo rilevante segnale di uno sviluppo urbano che dalla fine del Seicento iniziò a proiettarsi oltre i Sassi, venne in seguito trasformato in liceo classico e divenne celebre perché, tra il 1882 e il 1884, vi insegnò Giovanni Pascoli. Oggi è sede del Museo Nazionale di Arte Medievale e Moderna della Basilicata ed è qui che si può ammirare una delle opere più rappresentative di Carlo Levi Pittore, ovvero la grande tela intitolata Lucania 61, assieme ad altre 44 opere dell’artista torinese. L’edificio si è sviluppato architettonicamente incorporando la chiesa del Carmine e ammirandone la facciata si nota come un cornicione marcapiano, quell’elemento tipico che decora palazzi e ville, lo divide in due: la parte superiore è caratterizzata da lesene con capitelli e 9 arcate ornamentali, dove nella più grande si trova una finestra-rosone, mentre la parte inferiore si presenta con alcune lesene e 5 statue collocate in 5 nicchie, che rappresentano San Nicola, la Madonna del Carmine in alto sul portale, San Filippo Neri, San Giacinto e San Bartolomeo. Tra queste ultime due si apre una finestra, al di sopra della quale è riportato lo stemma del vescovo Lanfranchi mentre sulla sommità della facciata è collocato un frontone con orologio.

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Si accede all’interno del palazzo attraverso una scalinata per ritrovarsi nel chiostro seicentesco che ospita, lungo le pareti del porticato, i busti delle persone che consentirono la realizzazione del palazzo, ovvero i tre vescovi Lanfranchi, del Ryos Culminarez e Brancaccio, assieme al busto del conte Malvinni Malvezzi che contribuì economicamente. Palazzo Lanfranchi è la massima espressione dell'architettura del Seicento a Matera e ha rappresentato un punto di svolta per lo sviluppo urbanistico barocco della città.
 
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