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Mostre, pittura, fotografia, Lombardia

Lombardia da Dürer a Cartier-Bresson: 4 mostre top

4 imperdibili mostre che vedono protagonisti il genio del rinascimento Janello Torriani, Albrecht Dürer con la sua opera grafica, Cartier-Bresson e Baj con l'apocalisse

La Melanconia
Ufficio Stampa Electa
Albrecht Dürer - Melencolia I (La Melanconia), 1514
Fino al 29 gennaio 2017 presso il Padiglione Amati del Museo del Violino, si svolgerà la mostra Janello Torriani. Genio del Rinascimento, la prima mostra sull'inventore cremonese diventato celebre al servizio di Carlo V e Filippo II di Spagna. A differenza di Leonardo, Janello Torriani non sapeva dipingere ma le sue grosse mani da fabbro sapevano creare meraviglie che tutta l’Europa ambiva come meccanismi sofisticatissimi, gestiti da combinazioni meccaniche elaborate che a noi oggi sono garantite dalla tecnologia più avanzata. Dalla sua mente e dalle sue mani uscivano orologi perfetti, nelle loro decine di funzioni,ma anche eravigliosi automi che suscitavano l’ammirazione e lo stupore delle Corti. Fu lui a elaborare le applicazioni della sospensione cardanica tutt’ora di uso quotidiano, ma che prese il nome da un altro, il Cardano appunto.
 
Albrecht Dürer. Come avrò freddo dopo quel sole... è il singolare titolo della rassegna che il Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova presenta fino all'8 gennaio 2017. Il titolo fa riferimento ad una frase che lo stesso artista pronunciò, per esprimere il suo rammarico nel tornare in Germania, lasciando Venezia, dove aveva soggiornato, nel 1494 e nel 1507. La mostra curata da Johannes Ramharter e Peter Assmann è dedicata non solo all'opera incisoria di Dürer ma anche ai suoi rapporti con l’arte italiana e in particolare con le incisioni di Mantegna che furono per il pittore tedesco un tramite indispensabile per accostarsi all’arte antica. 
 
Apre i battenti oggi presso la Villa Reale di Monza la mostra Henri Cartier-Bresson. Fotografo, dedicata al grande maestro della fotografia moderna. La rassegna curata da Denis Curti vuole far  immergere lo spettatore nel mondo del celebre fotografo,  per scoprire il carico di ricchezza di ogni sua immagine, testimonianza di un uomo consapevole, dal lucido pensiero, verso la realtà storica e sociologica. Ricordiamo infatti che l’opera di Cartier-Bresson ha  attraversato la storia del XX secolo, dal surrealismo degli anni ‘30 , alla seconda guerra mondiale, dalla contestazione del ’68, agli anni del comunismo, dalla Guerra Fredda alla decolonizzazione.   
 
Dopo la retrospettiva recentemente tenuta ad Aosta, il lavoro di Enrico Baj, sbarca a Palazzo Leone da Perego/MA*GA di Legnano con la mostra Mirabili Mostri. L’apocalisse Secondo Baj  L’esposizione approfondisce un importante capitolo della vicenda creativa dell'artista milanese, concentrandosi sul ciclo narrativo costituito dall’Apocalisse, un’installazione di grandi dimensioni realizzata a cavallo tra gli anni settanta e ottanta. A questa opera Baj si dedicò in maniera totale, aggiungendo sagoma a sagoma, personaggio a personaggio, in una giostra di creature maligne e grottesche, un carosello di mostruosità esuberanti, un abisso psichedelico di danze macabre concepite per essere lo specchio di un mondo in degrado, viziato dal benessere a tal punto da non accorgersi del gorgo che lo inghiotte. La denuncia ai mali della contemporaneità sferrata da Baj a suon di linguacce e gestacci, di nomi osceni e irriverenti fa riflettere sulle miserie dell'umanità e su quell'ansia di potere che ha corrotto anche i suoi personaggi più mansueti, trasformandoli in piccoli demoni.
 
 
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