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Sardegna Tempio Pausania Piazza Faber Renzo Piano Fabrizio De André

Le vele colorate di Renzo Piano che omaggiano Fabrizio De André

L'installazione permanente realizzata dallo studio Alvisi Kirimoto + Partners campeggia in Piazza Faber a Tempio Pausania

Luigi Filetici
Nato a Genova il 18 febbraio 1940 - e purtroppo spentosi a Milano, l'11 gennaio 1999 - Fabrizio De André è stato spesse volte accostato alla Sardegna durante la sua vita. Un legame che si è recentemente rinnovato, in occasione della particolarissima installazione realizzata dallo studio Alvisi Kirimoto + Partners nella Piazza Faber di Tempio Pausania, in provincia di Sassari.

In questo piccolo comune, intorno alla metà degli anni settanta, De André decise di acquistare la tenuta dell'Agnata, a due passi da Tempio Pausania, per stabilirvisi prima della nascita della figlia e qui, il 7 dicembre 1989 scelse di organizzare il proprio matrimonio con la compagna di sempre, Dori Ghezzi. Non sorprende quindi che l'Unione dei Comuni Alta Gallura abbia scelto di affidare agli architetti Massimo Alvisi e Junko Kirimoto la 'ricostruzione' della locale Piazza del mercato, mostratasi al pubblico nella sua nuova veste lo scorso 21 luglio in un evento-inaugurazione presenziato dallo stesso Renzo Piano.

Legato al cantautore da sincera e antica amicizia, è infatti dell'architetto genovese l'idea iniziale della singolare installazione composta da una serie di 12 elementi sospesi sullo sfondo dei settecenteschi edifici in granito del centro e le arcate dell'ex mercato. Un'Opera prestigiosa e dal rilievo internazionale, un simbolo di un legame importante e ancora vivo, un gioco di vele di tela colorate che fluttuano nel cielo del centro del paese.

Sviluppato dallo studio Alvisi Kirimoto + Partners, che vanta una lunga e consolidata collaborazione con Renzo Piano, il progetto celebra la luce e il colore del paesaggio della Gallura con un intervento di valorizzazione di spazi antichi - che ha riguardato anche l'area circostante e che mira alla creazione di uno spazio 'non museale' dedicato a De André e alla sua musica e ai suoi personaggi - e crea una ragnatela, simbolicamente simmetrica alla pavimentazione della piazza, in selciato di piccolo taglio e fasce di granito grigio, e al reticolo di strette stradine irregolari che offrono scorci variabili sullo spazio aperto.

"Sono quindici anni che parliamo di questa piccola cosa, e l'abbiamo fatta. Un fatto straordinario per la città di Tempio - ha dichiarato lo stesso Piano, spiegando l'Opera. - Le vele chiuse rappresentano le matite colorate che tanto amava Fabrizio mentre le vele tese simboleggiano il vento della Gallura". "12 matite colorate", come i pastelli Faber-Castell che l'artista tanto amava (al punto da guadagnarsi il celebre soprannome 'Faber'), composte da funi e teli che non toccano la piazza, ma la ombreggiano e la colorano restando sospese su una tela di fili tesi tra gli edifici.

"Questo intervento, con la sua leggerezza e la sua prorompente vitalità, ci ha permesso di confrontarci nuovamente con i piccoli centri urbani. Partendo dall’idea di Renzo Piano di ‘catturare i raggi di luce e i suoi colori’ abbiamo spostato il punto di azione in alto, al di sopra della piazza, costringendo chi passa a guardare oltre i tetti, a confrontarsi con il grigio degli edifici e il colore del cielo, annullando i margini spigolosi dell’area”, dice l’architetto Massimo Alvisi.

La realizzazione della piazza ha previsto la disposizione di una maglia di funi d’acciaio composta da 19 fili spiroidali, fissati, tramite barre di ancoraggio, alle salde e spesse pareti in granito degli edifici circostanti. La maglia forma dei grandi triangoli sospesi, dai cui vertici si diramano altri tiranti sino a formare 12 triangoli di tessuto di diverse dimensioni. Questi triangoli sono avvolgibili attorno a rulli motorizzati con un meccanismo simile a quello della vela nautica. La motorizzazione consente due diverse configurazioni. La prima, con vele aperte a creare triangoli d’ombra nella piazza; la seconda, con vele chiuse in cui la maglia di funi si intensifica tra funi principali, cavi di scorrimento e di tensionamento dei tessuti. La configurazione con vele aperte prevede anche la proiezione, sulle stesse, di immagini e parole; intervento che, insieme all’allestimento della piazza interna nell’edificio dell’ex-mercato, costituirà il completamento del progetto.

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