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Le mille attrazioni del Parco di Narni

L'antica Narnia invita i visitatori a un'estate di eventi nel suo nuovo Parco medievale, unico del genere in Italia

Narni rocca castello Albornoz
Shutterstock
Con l'inaugurazione del primo Parco Medievale d'Italia, il borgo umbro di Narni promette un'estate di insolito divertimento tra villaggi medievali, campi militari, falconieri, musica antica, danze storiche, esibizioni di sbandieratori, spadaccini, arcieri, cavalieri, maghi e miti medievali. I fans di Re Artù toveranno qui pane per i loro denti. Esattamente ci troviamo nella Rocca dell’Albornoz, il magnifico castello del 1371 che ospita il Parco di Narni, luogo fuori dal tempo dove rivivere atmosfere del passato, adatto non solo ai più piccoli. E, a proposito di passato, vale la pena ricordare i fasti dell'antico insediamento Umbro di Nequinum, molti importante per i romani a causa della sua posizione strategica nelle vicinanze di Roma. Vari e vani furono i tentativi di porre questo borgo sotto assedio. Poi ci fu il cambio di nome ed ecco che insieme a Narnia nasceva la prima colonia poi municipio romano (90 a.C). Un nome questo, che per la sua sonorità, sarebbe molto piaciuto allo scrittore C.S. Lewis che lo utilizzò nel suo famoso romanzo “Le Cronache di Narnia” da cui venne tratto anche l'omonimo film e la sua saga.

Ma perchè Narnia? Dal nome del fiume Nar (Nera) che scorre nella valle sottostante. Il massimo splendore di Narnia corrisponde al momento della sua libertà e dell'estensione dei confini e poteri fino all'odierna Rieti, tra il XII e XIV secolo. I vari edifici e palazzi sontuosi che si possono tutt'ora ammirare risalgono a questo periodo. Altra epoca d'oro è quella che vede l'arrivo di artisti del calibro del Vignola e del Sangallo "arruolati" per la ricostruzione della città dopo l'assedio dei Lanzichenecchi di Carlo V nel 1527. Narni e il suo passato sono sempre stati intrisi di certo mistero, o esoterismo per i più arditi. Il simbolo stesso della città è uno scudo celeste su cui è inciso un grande grifo rosso. Qui ci viene in aiuto la leggenda più diffusa secondo la quale perugini e narnesi coinvolti in imprese guerresche, uccisero un grifo dividendone in seguito le spoglie cosicchè ai perugini sarebbe toccata la pelle col rostro e le unghie, e ai narnesi il resto del corpo sanguinante.

Tornando al Parco medioevale della Rocca di Narni, si prospettano mesi molto vivi. Tra gli eventi in programma, la festa della birra artigianale, la festa del grano, la festa dell’uva, la festa del norcino e i grandi marcati.  

A NARNI CON RE ARTU'


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