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Toscana Via Francigena, attrazioni e città

La Via Francigena toscana tappa per tappa

Sulle orme dell’Abate Sigerico, che da Canterbury arrivava in pellegrinaggio a Roma, ecco un percorso emozionante tra natura, arte, cultura e fede

Colle Monteriggioni<br>
© Regione Toscana
Colle Monteriggioni Via Francigena
Fino ad una quindicina di anni fa si sentiva parlare quasi esclusivamente del Cammino di Santiago de Compostela, ma oggi ad entusiasmare amanti dell’arte, della cultura, della religione, della natura e delle belle escursioni c’è anche la Via Francigena, l’itinerario di circa 1.800 chilometri che portava i pellegrini da Canterbury a Roma. Se poi, a voler arrivare ancora più giù, si calcola anche il resto del tratto italiano inserendo la cosiddetta Francigena del Sud, e cioè fino a Brindisi, bisogna sommare altri 700 chilometri. Non in molti sanno che esiste l’Associazione Europea delle Vie Francigene, che accomuna Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia, mirando a promuovere vari progetti legati al viaggio  con l’ausilio del Consiglio d'Europa e di numerosi enti pubblici tra Comuni, Province e Regioni dei quattro Paesi europei.

Il ricco patrimonio di paesaggi, storia e architettura interessa particolarmente la Toscana, regione che più di altre sta investendo nelle potenzialità di questo percorso di terra. E a ben ragione, visto che la Via Francigena in Toscana sta attirando un numero sempre maggiore di viaggiatori e pellegrini, con una media di oltre il 20% in più ogni anno. Ecco perché è stata inaugurata la Via Francigena della Toscana, l’itinerario di 380 chilometri suddiviso in 15 tappe che si possono intraprendere a piedi, in bicicletta o a cavallo, con percorsi messi completamente in sicurezza e con il supporto di oltre 1200 strutture ricettive. Questo progetto è stato reso possibile soprattutto grazie ai diari di viaggio e agli appunti di un illustre pellegrino, Sigerico, studiando i quali si è potuto ricreare l’antico percorso della Francigena. Il diario di Sigerico viene tutt’ora considerato la fonte itineraria più autorevole per raccontare il percorso. Nel 990, dopo essere stato ordinato Arcivescovo di Canterbury da Papa Giovanni XV, l’Abate tornò a casa annotando su due pagine manoscritte le 80 mansioni in cui si fermò a pernottare.

Le tradizioni e le suggestioni della Toscana si possono quindi vivere da una prospettiva diversa, unica e indimenticabile, che promette un viaggio nella viaggio attraverso la regione dal Passo della Cisa a Radicofani. L’itinerario toscano rappresenta il 20% del tratto europeo e il 40% di quello italiano, e vede via via mutare i paesaggi, che vanno dall’asprezza della Lunigiana al mare della Versilia, dalla piana lucchese alle crete senesi donando sempre nuove prospettive anche a chi questi luoghi già li conosce, perché cambiano i ritmi e le prospettive. Si incomincia discendendo la Lunigiana su un sentiero restaurato di recente fino a Pontremoli, pronta ad accogliere il visitatore con il suo fascino discreto e anche un po’ misterioso. Si costeggia poi Villafranca dove una tappa da non perdere è la deviazione per una visita al vicino borgo di Filetto e si attraversa Aulla, una delle più antiche mansioni della Francigena, prima di imboccare il ripido sentiero che porta verso Sarzana da cui si apre  un’emozionante visuale sul mare.

Tappa successiva a Luni, città romana con i resti tuttora visitabili e antico porto d’imbarco verso Santiago e, rientrando in Toscana, si prosegue attraversando la città di Massa e scendendo verso il “distretto degli artisti”, tra Pietrasanta e Camaiore. E’quindi la volta della piana di Lucca e di Altopascio, antica sede dell’ospitale per eccellenza, quello gestito dai Cavalieri del Tau. Da San Miniato parte il percorso collinare che porta fino a Roma, in un continuo saliscendi che caratterizza ogni tappa. Si incontrano le piccole pievi di Coiano e Santa Maria a Chianni, prima di giungere a San Gimignano, ad Abbadia a Isola, e alla caratteristica cinta muraria di Monteriggioni che preannunciano l’imminente arrivo a Siena. Dopo avere toccato l’affascinante Grancia di Cuna e il caratteristico centro storico di Buonconvento si aprono agli occhi i paesaggi da cartolina della Val d’Orcia, tra San Quirico e Castiglione.

Per la conclusione della Via Francigena toscana ci sono due alternative, entrambe ricche di suggestioni: la prima invita a proseguire lungo la Valle del Formone verso il Comune di Abbadia San Salvatore, transitando in prossimità di Voltole, la seconda prevede di affrontare la faticosa salita verso Radicofani, e poi scendere verso la Val di Paglia ammirando alcuni tra i panorami più belli dell’intero percorso. Entrambe le soluzioni chiudono un’avventura che porta il visitatore a nuove consapevolezze di sé, che siano date dalla fede, dall’armonia raggiunta grazie alla bellezza della natura circostante o dall’arricchimento culturale, sicuramente si cresce con la mente e con lo spirito in questo viaggio che riporta indietro nei secoli.
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