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Balla, mostre, Lai, Toscana

In Toscana 4 mostre da non perdere

Da Giacomo Balla a Maria Lai questa primavera la Toscana si mette in mostra

Maria Lai 
CIVITA
Maria Lai - Tela cucita, 1976
In occasione della presentazione dei restauri della Resurrezione di Piero della Francesca, presso il Museo Civico di Sansepolcro è aperta la mostra Piero Della Francesca. La seduzione della prospettiva. L’esposizione, curata da Filippo Camerota e Francesco P. Di Teodoro, si articola intorno al De prospectiva pingendi, trattato composto da Piero della Francesca intorno al 1475 l'obbiettivo è quello di illustrare, attraverso riproduzioni di disegni, modelli prospettici, strumenti scientifici, plaquette e video, le ricerche matematiche applicate alla pittura di Piero della Francesca e la conseguente eredità lasciata ad artisti come Leonardo da Vinci, Albrecht Dürer, Daniele Barbaro e ai teorici della prospettiva almeno fino alla metà del Cinquecento.
 
Fino al prossimo 3 giugno nell’Andito degli Angiolini è possibile visitare la mostra Maria Lai. Il filo e l'infinito. Curata da Elena Pontiggia l'iniziativa celebra la ricerca dell'artista nata nel 1919 ad Ulassai, tra i monti dell’Ogliastra in provincia di Nuoro. Una ricerca che si è svolta per più di un settantennio, con un costante rinnovarsi del linguaggio che la porta dal realismo lirico degli anni Quaranta alle scelte informali dei tardi anni Cinquanta e dai lavori polimaterici dei primi anni Sessanta alle successive opere concettuali.
 
Fino al 17 giugno 2018, il Museo della Grafica (Comune di Pisa, Università di Pisa) presenta la mostra Robert Doisneau. Pescatore d’immagini. Curata dall’Atelier Robert Doisneau – Francine Deroudille ed Annette Doisneau – in collaborazione con Piero Pozzi, la mostra offre l’occasione di ammirare, attraverso una suggestiva selezione di 70 immagini in bianco e nero, l’universo creativo del grande fotografo francese. Autore di un grande numero di opere  Doisneau è diventato il più illustre rappresentante della fotografia “umanista” in Francia. Le sue immagini sono oggi conservate nelle più grandi collezioni in Francia, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna e sono esposte in tutto il mondo.
 
Nasce intorno ad una prestigiosa collezione di giocattoli d’epoca di proprietà del Comune di Roma, la mostra La trottola e il robot. Tra Balla, Casorati e Capogrossi che curata da Daniela Fonti e Filippo Bacci di Capaci, presenta insieme agli antichi balocchi circa 110 opere di artisti italiani attivi tra il 1860 e il 1980. Fino al 22 aprile 2018 l'esposizione mette dunque a confronto due aspetti della creatività legati all’infanzia, quello che si traduce negli oggetti concreti, i giocattoli, creati un tempo dagli artigiani e poi dall’industria, e quello che rappresenta e interpreta il gioco infantile nelle arti figurative e plastiche italiane.
 
 
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