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Castelseprio affreschi di Santa Maria Foris Portas

In Lombardia la Cappella Sistina del Medioevo

Il ciclo di pitture della Chiesa di Santa Maria Foris Portas, nella località in provincia di Varese, è un capolavoro dell’arte bizantina

Castelseprio affresco chiesa
©Wikipedia
Castelseprio, Chiesa Santa Maria Foris Portas affresco dell'apparizione dell'Angelo a Giuseppe
La Chiesa di Santa Maria foris portas è un luogo sacro inserito dal giugno 2011 nella lista dei Patrimoni Mondiali dell'Umanità dell'Unesco, insieme con altri sei siti ricchi di testimonianze architettoniche e pittoriche dell'età longobarda. Si trova nel comune di Castelseprio in provincia di Varese, su un'altura distante duecento metri dalla cinta muraria di un antico castrum. A proiettare l'edificio nel firmamento delle più alte testimonianze della pittura muraria europea dell'Alto Medioevo è il ciclo di affreschi che decora il vano dell'abside. Oggi il piccolo edificio religioso, proprietà della provincia di Varese, è sconsacrato ma rimane comunque un capolavoro dell'arte bizantina. Si mostra con un'architettura raffinata sebbene edificata con materiali poveri e rinvenuti in zona tra cui i ciottoli di fiume, ed è curioso notare come le influenze mediorientali, precisamente siriache documentate dalla pianta a trifoglio, siano un fatto piuttosto inusuale in Occidente.

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Originariamente sussistevano tre absidi ma ne è giunta fino a noi solo una, quella dove si trovano le ricche pitture rinvenute nel 1944 da Giampiero Bognetti e rimaste a lungo nascoste sotto uno strato d'intonaco quattrocentesco. Il prezioso programma pittorico ha fatto si che la chiesa venisse appellata co il nome Cappella Sistina del Medioevo e racconta storie dell'infanzia di Gesù, che vanno dall'Annunciazione alla presentazione al tempio, celebrando il dogma dell'Incarnazione nel quale si parla della perfetta unione tra natura umana e natura divina. Le pitture sono difficilmente databili, anche se la presenza di un'iscrizione farebbe pensare all'Arcivescovo di Milano Arderico, che venne eletto nel 936. La tecnica pittorica dell'autore ignoto, a cui è stato dato il nome Maestro di Castelseprio, appare subito degna di nota, con le velature che danno una luminosità diffusa, le ombre ben definite, le lumeggiature pastose e, in alcuni casi, il disegno dei contorni fatto direttamente con il colore. Il ciclo affrescato ha inizio nell'emiciclo absidale, in alto a sinistra, con la scena dell'Annunciazione, dove l'angelo sorprende Maria intenta a filare, il tutto sotto lo sguardo meravigliato di una giovane donna, forse un'amica della Vergine.  

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Seguono l'episodio della Visitazione, quello con la cosiddetta "prova delle acque amare", prescritta dalla legge ebraica per accertare le gravidanze sospette e a cui anche Maria, secondo i vangeli apocrifi, si sottopose; l'apparizione dell'Angelo a San Giuseppe Cii la raffigurazione del viaggio a Betlemme, con Maria sull'asino e Giuseppe che la segue a piedi. Passando dalla fascia superiore a quella inferiore, si vedono raffigurate la natività e l'annuncio ai pastori, l'adorazione dei Magi e la presentazione al tempio, con la Vergine attorniata da Giuseppe, scena ricchi di dettagli finissimi. Passando dalla fascia superiore a quella inferiore si vedono raffiugrate la Natività e l'annuncio ai pastori, l'Adorazione dei Magi e la presentazione al tempio con la Vergine attorniata da Giuseppe e da altri due personaggi che porge il Bambino al vecchio sacerdote Simeone. L'atmosfera che richiama all'antichità della grande pittura romano-classica è data dalla libertà nelle composizioni e dall'uso di uno spazio scenografico, insieme alle figure allungate e alla tecnica rapida giocata su una combinazione di pochi colori come l'ocra, il calce e il nero carbone. La rarità dei caratteri delle pitture e l'alta qualità stilistica le rende un vero capolavoro, considerato come anello di congiunzione tra l'arte classica e quella bizantina, tra l'iconografia d'Occidente e quella d'Oriente.

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