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Genova statua del Museo dei Beni Culturali dei Cappuccini

Genova: i Cappuccini e una statua davvero particolare

E’ un unicum nella scultura ligure e vale la pena fare un salto all'ultimo piano del convento dei frati Cappuccini per scoprire cosa svela la statua con Gesù Bambino

Museo dei Beni Culturali Cappuccini di Genova<br>
© Visit Genoa
Genova, sala del Museo dei Beni Culturali Cappuccini
All’ultimo piano del convento dei frati Cappuccini di Santa Caterina di Genova è allestito il Museo dei Beni Culturali Cappuccini: già salire il settecentesco scalone monumentale che costituisce il percorso permanente insieme alla cappella superiore della chiesa desta una certa meraviglia, che poi si tramuta in vero e proprio stupore quando si scoprono gli altri tesori che custodisce nel suo spazio di 250 metri quadrati. Tra le opere dei maggiori artisti della pittura e scultura che vanno dal Quattrocento al Novecento si colloca una statua molto particolare, che bisogna osservare con attenzione per scoprire una sorta di magia che l’avvolge.  La dettagliata leggenda che l’accompagna già spiega che si tratta di un unicum nella scultura ligure: è una statua che risale alla seconda metà del Seicento, di cui però non se ne conosce l’autore. Gli studiosi affermano che con molta probabilità è il geniale capolavoro di un artista genovese legato all’ambito di Pierre Puget, scultore francese tra i più vicini al barocco italiano avendo risentito particolarmente dell’influsso del Bernini e di Pietro da Cortona. Osservando l’opera da uno dei suoi lati e si  possono ammirare i tratti di un giovane uomo che con una mano regge un pesante libro e con l’altra tiene a se un bambino paffuto: sono Sant’Antonio e Gesù, che sembrano quasi dialogare in modo silenzioso ed affettuoso, con il bambino sicuro tra le braccia salde del Santo con cui scambia uno sguardo amorevole.

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Quando, poi, si va a guardare la statua dal lato opposto allora si rimane a bocca aperta: senza alcun contrasto ma con un’abile soluzione di continuità che evidenzia come il marmo sia scolpito con vera sapienza appare la Madonna a stringere Gesù Bambino. Il velo le copre i capelli e il corpo è avvolto dalle pieghe di un morbido mantello, il tutto in un’armonia di proporzioni di rara bellezza. A voler cogliere il significato simbolico di questa statua bifronte si arriva a leggere il particolare messaggio di comunione universale tra Dio e i Santi, quel legame indissolubile tra tutti coloro che per l’eternità sono al cospetto del Creatore. L’opera un tempo abbelliva uno degli ingressi laterali di Villa Brignole Sale Duchessa di Galliera, a Voltri, una villa nobiliare genovese ubicata sui colli Castellano e Givi. Oggi si trova in questo museo e chi vi capita deve prestare attenzione a tale meraviglia, perché se non ci si fa caso corre il pericolo di passare inosservata.

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