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Cantu Complesso Monumentale di San Galliano, Basilica di San Vincenzo

Cantù, il gioiello romanico della Brianza

Sul colle di San Galliano sorge la Basilica di San Vincenzo, pregevole testimonianza dell’arte romanica lombarda

Complesso Monumentale di San Galliano<br>
© Comune di Cantu
Cantù, Basilica di San Vincenzo
In pochi pensano a Cantù come destinazione per una visita culturale, eppure la città lombarda non manca di offrirsi al visitatore con una carrellata di autentici capolavori d’arte, tra cui numerosi edifici sacri particolarmente interessanti. Non solo la Parrocchia di San Paolo, ad esempio, la Chiesa romanica di San Teodoro o il Santuario della Madonna dei Miracoli. C’è anche la Basilica di San Vincenzo, anticamente basilica di Galliano, riedificata intorno all’anno Mille grazie all’arcivesovo di Milano Ariberto da Intimiano che, insieme al Battistero di San Giovanni, è denominata Complesso Monumentale di San Galliano. Sorge sul colle di Galliano, nel mezzo della Brianza, ed ha resistito nel corso dei secoli all’intercedere del tempo.

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Consacrata nel luglio del 1007, la basilica è uno dei più importanti edifici alto medievali della regione e ciò che la rende unica nel suo genere è l’impianto massiccio come una fortezza. Di chiara origine romanica, regala atmosfere particolari grazie ai contrasti di luce tra i vari ambienti: la struttura è costituita da tre navate absidate, di cui una andata persa. La tipica facciata a spioventi, che segue l’inclinazione del tetto, presenta un piccolo occhio circolare, un occhio superiore a forma di croce e una sola finestra monofora posta in basso a sinistra. Anche le pareti laterali seguono la stessa sobrietà, solamente la parete esterna dell’abside è decorata da archi ciechi a tutto sesto. All’interno la basilica è illuminata da piccole finestre monofore presenti per lo più nella parte superiore della navata centrale e nella parete dell’abside e lo spazio è diviso in tre navate da solidi pilastri che sorreggono arcate a tutto sesto diseguali tra loro. Elemento particolare è il presbiterio notevolmente rialzato rispetto al piano della basilica, al quale si accede percorrendo una larga scalinata centrale.

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E’ ancora possibile ammirare vari affreschi, come quello dell’abside dedicato alla narrazione del martirio di San Vincenzo di Saragozza, a cui l’edificio è dedicata. Curiosità da approfondire è l’effigie dell’aquila, simbolo dell’evangelista San Giovanni, scolpito sul leggio marmoreo. Da notare anche un parapetto in muratura, che si trova sopra l’ingresso destro della cripta, decorato con un grande affresco che ritrae la Madonna con Gesù Bambino tra i Santi. Accanto alla basilica si erge il Battistero di San Giovanni, anch’esso particolarmente interessante per le sue caratteristiche architettoniche che regalano linee sinuose con le parti concave che si alternano alle nicchie esterne. Lo schema è cruciforme: ad un vano quadrato delimitato da quattro colonne isolate e da quattri archi perpendicolari che poggiano su di esse, sono addossate quattro ampie nicchie semicircolari. Anche il Battistero, assieme alla Basilica, riveste un ruolo fondamentale per la storia dell’arte lombarda e vale la pena, quindi, inserire Cantù e i suoi gioielli architettonici in un itinerario di visita, magari dopo l’Expo 2015 vista la vicinanza con Milano.

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