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Benevento luoghi delle streghe

Benevento, alla scoperta dei luoghi delle streghe

E’ nota come ‘la città delle streghe’. Ma dove sono?

Centro di Benevento
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Centro di Benevento
L’area del Sannio e in particolare la città di Benevento sono permeate di un alone di mistero e leggenda, che qui colloca una prolifica attività di stregoneria. Nota come la ‘città delle streghe’, Benevento solletica la curiosità di ogni appassionato di misteri, ma quali sono esattamente i luoghi del mito? E perché la città campana si è guadagnata questa nomea? 

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Spiegare in poche parole l’origine di tante leggende non è possibile, perché richiede una immersione tra la storia antica, il mito, l’etnologia e il costume di diversi secoli, in un territorio che ha visto il dominio di molti popoli e un notevole avvicendarsi di usi e tradizioni, mescolatesi nel tempo. Possiamo tuttavia riassumerla in due tappe fondamentali. Innanzitutto, la conquista da parte dei Romani portò nella zona il culto di Iside, dea della magia. E poi, l’avvento dei Longobardi, che hanno dominato il territorio plasmandolo indelebilmente. I riti di questi dominatori di origine germanica erano visti dai locali come demoniaci e permeati di stregoneria. In particolare, i Longobardi solevano riunirsi a cavallo attorno ad un albero di noce al quale appendevano una pelle di montone che trasformavano in brandelli a colpi di lancia per celebrare il dio Wotan (Odino). Nel frattempo, le donne incitavano i cavalieri. Rito pagano che continuarono a celebrare anche dopo la conversione al Cristianesimo (avvenuta per ragioni politiche). Insomma, i cattolici abitanti del Sannio guardavano con terrore e raccapriccio il rituale che ritenevano frutto di stregoneria. Ora il noce sacro non c’è più, ma rimane un luogo del mistero attorno al quale sono nati miti e leggende, tra cui quello della Janara, strega che si intrufolava di notte nelle stalle per rubare giumente da cavalcare. Si narra che quando l’albero fu abbattuto, da esso spuntò una vipera, animale del demonio e caro a Iside. 
 
Un luogo che invece c’è ancora, e che testimonia l’origine del culto ‘magico’ a Benevento è l’Obelisco egizio che si trova nel centro cittadino, portato in epoca romana e venerato anche in epoca cristiana, segretamente. Oltre alle janare vi sono altre streghe legate ai miti di Benevento, come la Zoccolara, che infestava la zona del Teatro Romano. Circondato dal Rione Triggio, il teatro fu fatto erigere dall’imperatore Adriano, e ha dimensioni imponenti. Ecco, attorno al monumento potreste ancora sentire il rumore di zoccoli della strega, figura che a sua volta riprende il culto pagano di Ecate, che indossava un solo sandalo.
 
Bisogna spostarsi fuori città invece per oltrepassare il ponte delle Janare, un ponte sospeso su una gola, sul cui fondo vi è un piccolo torrente in cui ogni tanto si formano degli strani gorghi (detti ‘dell’inferno’). Questo ponte è legato alla leggenda della Manalonga, strega che vive nei pozzi e tira giù i malcapitati passanti. Si trova a San Lupo.

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