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Arezzo Fortezza Medicea

Arezzo: cosa rende speciale la Fortezza Medicea

Dopo i lavori di restauro è tornato agli antichi splendori uno dei luoghi simbolo della città

Fortezza Medicea dall'alto
©Visit Arezzo
Arezzo, veduta della fortezza medicea
Da quando ha subito interventi di restauro, la Fortezza Medicea di Arezzo è tornata agli antichi splendori. Si eleva sul Colle di San Donato, su un'altura di 305 metri di altezza. Si tratta di un famoso ed importante monumento architettonico che durante il XVI secolo costituiva una possente base militare difensiva all’interno della cinta muraria. Ed oggi è tornata ad essere uno dei vanti cittadini, punto di incontro grazie al parco circostante e meta di appassionati di arte, storia e cultura. Venne edificata per volere di Cosimo I de Medici, ma fu distrutta in parte dai francesi nell’Ottocento e in seguito venne ristrutturata a più riprese.

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Gli ultimi cantieri sono stati aperti nel 2009 e dopo 7 anni di lavori sono state recuperate le mura, il sistema di camminamenti e ringhiere, è stato restaurato il Bastione della Diacciaia, quello del Soccorso e il Bastione della Spina. Grande valore aggiunto anche la pavimentazione musiva relativa ad un edificio di epoca romana che è stato scoperto grazie proprio agli ultimi scavi nella Chiesa di San Donato in Cremona. La fortificazione si presentava con la sua struttura a forma trapezoidale ai tempi del progetto di Antonio da Sangallo, attualmente è a forma pentagonale. Durante la sua costruzione vennero abbattuti una serie di edifici tra cui 17 chiese e il centro storico di quella che era l’antica città trecentesca. Con la motivazione militare di sgombrare il campo per prevenire rivolte antifiorentine venne creata una spianata che fu colmata con i ruderi delle case e dei palazzo, detta il Prato. In origine la fortezza era dotata di tre porte e circondata da un ampio fossato: sul lato Ovest sono ancora visibili le lesioni dovute ad una potente esplosione.

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La Fortezza Medicea di Arezzo suscita un particolare interesse soprattutto per l'impianto stellare a cinque punte, per la razionalità delle strutture e per l'innovazione delle soluzioni architettoniche. Una caratteristica peculiare della cinta muraria è costituita dalla notevole altezza della scarpa in confronto alla parete a piombo, ovvero il muro inclinato che teneva distante dal perimetro murario il nemico e le sue macchine d’assedio. All’interno si può ammirare un intricato reticolo di stanze, gallerie e pozzi che sono dislocati in vari punti. Gli spalti della cittadella sono stati adattati a parco pubblico ed offrono un bel panorama sulla città, sulla pianura, sulla valle dell'Arno e sul Pratomagno.


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