«Trieste
ha una scontrosa grazia. Se piace, è come un ragazzaccio aspro e vorace, con
gli occhi azzurri e mani troppo grandi per regalare un fiore ». Ecco la
folgorante essenzialità con cui Umberto Saba descrive il capoluogo giuliano.
Introversa e ghiacciata d'inverno dalla bora è, però, in grado di disarmare con
i suoi colori, le giornate di serenità marina. Dove il Carso scende nel mare,
la lunga arcata urbana distesa sul golfo trova le sue origini nella colonia
romana di Tergeste, fondata più di duemila anni fa.
Trieste, città internazionale per storia e per cultura, offre ad ogni
visitatore il suo momento magico. Il nucleo più antico della città sorse sul
colle di San Giusto, e proprio sul colle se ne possono ora ammirare le
vestigia: oltre al Castello, di edificazione relativamente recente si trovano i
resti della Basilica Forense e, sulle falde, il Teatro, che risalgono all'epoca
imperiale.
La Basilica è oggi la cattedrale e quasi il simbolo della città, riassumendone
diciannove secoli di storia: infatti il primo nucleo è il propileo in pietra di
Aurisina già esistente nel I secolo d.C. e che si immagina imponente sulla base
delle colonne e dei lacerti di muro conservati nell'attuale campanile. Dopo
l'unione degli edifici sacri paleocristiani, iniziata ai primi dei Trecento per
volontà del vescovo Pedrazzani, si configurò il nuovo, vasto edificio, dalla
facciata bizzarramente ma comprensibilmente irregolare; l'attenzione si
concentra però sul grande rosone centrale, trecentesco, dal raffinato disegno.
Sulla facciata si aprono le tre porte d'ingresso, decorate con materiale romano
riadattato: fra gli stemmi e le lapidi inserite nella struttura muraria spicca
quello che ricorda il vescovado dell'umanista Enea Silvio Piccolomini, poi papa
con il nome di Pio II. A fianco della facciata si innalza, simile al torrione
di un fortilizio medievale, il campanile trecentesco costruito in grossi
blocchi di arenaria ed ornato di un fregio romano e di un altorilievo gotico
rappresentante San Giusto, patrono della città.
Il Teatro Romano dovrebbe risalire agli anni a cavallo tra I e II d.C. e
sorgeva originariamente fuori le mura fatte costruire da Augusto nel 33 d.C.,
delle quali rimane l'Arco di Riccardo, solida costruzione che si eleva nei
pressi della seicentesca chiesa di Santa Maria Maggiore.
Il teatro romano ha ritrovato la luce negli anni Trenta durante dei lavori di
manutenzione a un quartiere che lo ricopriva; nella cavea d'impianto
semicircolare, secondo la più pura tradizione classica, scavi hanno permesso di
ritrovare alcune pregevoli statue ed elementi decorativi che costituivano
l'ornamentazione dei proscenio.
Le prime costruzioni dedicate al culto cristiano furono la Basilica
dell'Assunta ed il Sacello di San Giusto, martire e patrono della città, poi
riunite nel quattordicesimo secolo nell'attuale Basilica di San Giusto, eretta
riutilizzando in parte materiale preesistente.
Articolo
tratto da Il Sole 24ore del 5-10-2005